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Il Silenzio degli innocenti di Thomas Harris [Ciclo Hannibal Lecter #3]

Creato il 12 novembre 2014 da Nasreen @SognandoLeggend

Il Silenzio degli innocenti

Ciclo Hannibal Lecter

di Thomas Harris

 

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Titolo: Il silenzio degli Innocenti
Autore: Thomas Harris (Traduttore: R. Rambelli)
Serie: Ciclo Hannibal Lecter #3
Edito da: Mondadori – I Numeri Primi
Prezzo: 12.00 €
Genere: Thriller / Horror
Pagine: 356 p.

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Trama: Hannibal Lecter è una psichiatra geniale, un uomo colto e raffinato, un perfetto gentiluomo dotato di un sottile senso dell’umorismo. Ha un unico difetto: è un pericoloso psicopatico e un feroce assassino. Quando Clarice Starling, brillante allieva della Sezione Scienza del Comportamento dell’Fbi, si reca a visitarlo nel manicomio criminale dove è rinchiuso, il dottor Lecter, attratto dalla ragazza e spinto dal desiderio di entrare nella sua personalita, decide di aiutarla. Clarice vuole da lui elementi utili alla cattura di Buffalo Bill, il “mostro” che terrorizza l’America. Ma il prezzo della collaborazione di Lecter è uno scambio perverso: le consegnerà Buffalo Bill solo se Clarice accetterà di svelargli i suoi ricordi più tormentati.

Ciclo Hannibal Lecter:
(Per agevolare la Ricostruzione del Ciclo Lecter, di seguito si riordinano i libri secondo l’ordine cronologico della storia di Hannibal )

  1. Hannibal Lecter – Le origini del male (Mondadori – 2006)
  2. Il delitto della terza luna (Mondadori ripubblicato anche come Red Dragon – 1981)
  3. Il silenzio degli innocenti (Mondadori – 1988)
  4. Hannibal (Mondadori – 1999)

 

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Recensioneù
di MissMarilux

 Il silenzio degli innocenti, romanzo di Thomas Harris, è forse uno dei thriller a tinte horror più conosciuto di sempre, grazie al rispettivo film del 1991 di Jonathan Demme. Il personaggio del Doctor Lecter, Hannibal The Canibal è noto all’intero globo, anche dai non avvezzi alla lettura. Devo ammetterlo, per lungo tempo non ho mai avuto alcun interesse nel prendere in mano il libro, ero un po’ spaventata dall’idea che il materiale originale potesse rovinare il capolavoro cinematografico, vera perla del genere, ma dopo la 234567654millesima visione del film ho scelto che ci avrei provato. E non me ne sono pentita assolutamente.

Credo sia impossibile prescindere le due opere per il semplice fatto

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che in questo caso (più unico che raro) il film mostra esattamente ciò che viene descritto su carta. Mi spiego meglio, spesso in molte trasposizioni troviamo forzature, aggiustamenti vari finalizzati alla buona riuscita della pellicola, modifiche che però mozzano il verso senso della storia. Si basti pensare a Shining opera celebre di King storpiata da Kubrick (si sono per il partito di King, insultatemi pure), il libro ed il film hanno una vita propria e separata; qui invece non vi è questo problema. L’uno è esattamente il corrispettivo dell’altro. Ma allora ci si potrebbe chiedere, perché leggerlo? Perché il romanzo nelle sue 350 pagine ci regala sfumature extra sui personaggi, sulla storia ma soprattutto sul Doctor Lecter.

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Perché cari amici di Sognando Leggendo, in questo libro il perno di tutto è Hannibal. Non c’è Clarice Starling o Buffalo Bill che tenga, il libro si regge su un personaggio assolutamente geniale, una intuizione letteraria come poche. Harris è stato sublime nella creazione di questa figura, Lecter ad un primo impatto ci disgusta e ci spaventa: uno psichiatra che sfocia nel cannibalismo, quale orrore! Siamo alle radici della paura umana, l’esser divorati vivi. Ma la bravura dello scrittore si mostra nello sviluppo della figura del Dottore.

Nel momento in cui Lecter parla il lettore è spacciato, avvolto nelle sue spire, affascinato e sedotto. Non ci importa che egli sia un mostro, che abbia staccato a morsi la lingua di una infermiera mangiandola come fosse un cioccolatino, non ce ne frega niente. Nel momento in cui entra in scena, il libro è suo. E noi leggiamo solo per assistere ai suoi scontri con Clarice, al suo giocare con l’FBI come un gatto fa con il topo.

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Lecter è il personaggio per eccellenza, tridimensionale, tondo a 360 gradi. Presenta una costruzione (se pure sviluppata in cosi poche pagine) da manuale. Il suo charme ci ammalia; è cattivo? Sarebbe riduttivo definirlo tale. Per lui Cattivo non è il termine giusto. E’ buono? Assolutamente no, però… Ecco quel però ci tormenta. È un coltello che rigira nella piaga. Che cosa è Lecter?

Non possiamo definirlo, non ancora. Harris sa perfettamente quanto Hannibal the Canibal pesi nel libro ed infatti gli dedicherà altri due volumi (Hannibal e Hannibal rising), cosi come gli dedicherà l’ultima pagina; con una deliziosa quanto feroce lettera che il dottore scriverà a Clarice con i suoi progetti futuri (esilaranti ma allo stesso tempo da brividi quelli finalizzati al povero Dottor Chilton).

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Passato questa prima parte della recensione, viene il resto. Un resto di pregevole fattura ma che effettivamente da solo poco reggerebbe. I personaggi secondari ovvero Clarice (che teoricamente è la protagonista del libro ma vabbè XD), è un buona figura che però in alcuni punti non convince del tutto, sembra bidimensionale, acerba e non del tutto formata a dovere. E’ anche vero che la giovane donna comparirà nel seguito Hannibal, forse avremo la sua completezza di personaggio in quel libro? Vedremo! Crawford invece mi è piaciuto molto, dedito al lavoro ma anche all’amore verso sua moglie. Ecco, il suo personaggio è l’unico che rispetto al film perde molto sulla pellicola. Figura interessante, avrei gradito qualche altra cosa in più sul suo background personale.

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Quanto alla vicenda, ovvero il caso Buffalo Bill, anche qui non possiamo gridare al capolavoro. Harris descrive un serial Killer americano abbastanza banale, rapisce le donne, le uccide e ne ruba la pelle. Quello che lo rende interessante e fa partire una scintilla di originalità è il motivo per cui lo fa: Billy è un transessuale convinto di essere tale quando invece non lo è, insomma è un matto, estremamente pericoloso e selvaggio, reso tale “da anni di sistematica violenza”. Incredibilmente realistico il quadro clinico che Harris descrive sulla psicologia del Killer, sembra evidente che l’autore abbia studiato seriamente la materia, senza buttare nel piatto paroloni rubati da qualche testo di criminologia. Sottolineo questo aspetto perché spesso molti autori agiscono in modo superficiale, credono forse che i lettori siano dei fessi? Mah!

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Analizzati i personaggi principali, non ci resta che parlare dello scenario (frenetico e confusionario in alcuni punti) e del Modus Operandi dello scrittore. La vicenda si snoda in diverse zone degli States, Harris non ci fornisce particolari informazioni sui luoghi, non li caratterizza molto (all’infuori della casa/lager di Billy) e fa bene. La vicenda è ricca di particolari, tutti necessari all’incastro finale. Star lì a cincischiare anche su descrizioni inutili avrebbe appesantito una trama già di suo forte e complicata.

Quanto al Modus Operandi dell’autore nulla da dire in particolare, siamo di fronte ad un intreccio lineare, senza flashback o altro. Harris però ci regala una seduta di Lecter, facendoci accedere per un attimo nei ricordi del Dottore, e solo questo vale la lettura del libro. Quanto allo stile anche qui la fa da padrone la linearità e l’essenzialità. Scelta ottimale dato l’argomento trattato. Inoltre l’autore riesce a creare un libro atemporale. Il silenzio degli innocenti è del 1988, è un volume vecchio di quasi 30 anni.

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Nonostante ciò, non si avverte durante la lettura l’età del romanzo, anzi sembra una storia fresca fresca di uscita in libreria. Davvero un applauso al buon Thomas.

In definitiva, se vi è piaciuto il film, leggete il libro, non cedete alle prime pagine (un pochino lente), andate sino in fondo e sarete ricompensati. Se invece non conoscete il film ma avete sentito parlare di Hannibal Lecter, beh recuperate libro e dvd

;)

Insomma leggetelo punto e basta!

Voto

 

1Astelle

 

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Thomas Harris nasce a Jackson nel Tennessee nel 1940, si trasferisce poi a Rich, nel Mississipi, qui frequenta la Clarksdale High School e poi si iscrive alla Baylor Universithy di Waco nel Texas. Scrittore assai poco prolifico, in 30 anni di carriera Harris ha pubblicato solo 5 romanzi. Dal 1968 al 1974 Harris lavora come reporter presso la Associated Press di New York, conoscendo così da vicino il mondo del crimine, cosa che gli tornerà molto utile nel suo primo romanzo Black Sunday (1975). Il libro divenne subito un best seller che fu portato sullo schermo nel 1977 con la regia di John Frankenheimer interpretato da Robert Shaw. Il suo debutto, del 1975, intitolato Black Sunday, fu ispirato dalla strage degli atleti israeliani alle Olimpiadi del 1972. Drago Rosso (Red Dragon, 1981) Da questo romanzo furono tratti due film: Manhunter – Frammenti di un omicidio del 1986 e Red Dragon del 2002. Qui per la prima volta appare il personaggio di Hannibal “il cannibale” Lecter, personaggio che farà la fortuna di Harris diventando protagonista di altri 3 libri e definendo cosi, il ciclo di Lecter. I suoi libri sono tutti tradotti in Italia ed editi da Mondadori.


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