Dalle interviste rilasciate da Maurizio Landini si è appreso della riunione di oggi, nella sede della Fiom per dar vita al “Movimento dei Movimenti”, cioè ad una “Coalizione sociale” in radicale opposizione alla politica economica e sociale del governo. Il Corriere della Sera ha titolato: “Nasce Podemos di Landini”. Altri giornali hanno puntato su “Landini, lo Tzipras italiano”. Con il segretario della Fiom si sono schierati don Ciotti, Gino Strada e altri. Il “Fatto Quotidiano” di Travaglio si presenta già come giornale di riferimento.
È del tutto evidente che un movimento di opposizione sociale assume inevitabilmente una cifra politica anche perché nasce, secondo gli editorialisti, come forza a sinistra del PD, partito che si colloca nel centrosinistra. Ma il gioco delle finzioni non serve: in Grecia e in Spagna i movimenti “sociali” hanno avuto uno sbocco politico-elettorale. Del resto, lo stesso Landini non a caso ricorda sul Corriere della Sera che il partito laburista britannico nacque dalle costole del sindacato. Ma era un’altra epoca e un altro contesto.
Sia chiaro: se si vuole dare corpo ad una forza politica di sinistra non vi è nulla da obiettare, salvo dire vedremo. Ma qui tutto nasce dalla Fiom, con il segretario di un sindacato che è parte essenziale della Cgil. Ed io più volte ho segnalato il fatto che Matteo Renzi ha un atteggiamento sprezzante nei confronti del sindacato e, anzi, tende al suo isolamento. Esattamente per questo motivo penso che il sindacato debba reagire sul suo terreno – quello sindacale – con forza e maggiore unità. Invece, questa iniziativa di Landini darà nuovi argomenti a quanti non vogliono l’unità sindacale e a quel mondo che vuole addirittura cancellare il sindacato.
E suona strano il silenzio di Susanna Camusso e della Cgil.
(Tratto da:EM.MA in corsivo)