Io, oggi,vorrei dirvi che il silenzio è una cosa seria. Bisogna essere preparati per il silenzio, saperlo accogliere il silenzio, rispettarlo in silenzio, il silenzio.
Non dico mica quello delle persone, quello di rabbia, di diniego, di supponenza, di castigo. Mica parlo degli uomini: strana razza di lottatori sempre in odio e competizione.
No, parlo del silenzio delle cose.
Ieri, per farvi capire, ero in un bosco. E camminavo nel bosco e c’era un rumore continuo: il mio respiro, il frusciare dei passi sull’erba del sottobosco, le lucertole fuggitive. Una vera confusione seppur in armonia, tanto devo alla sovranità della natura.
Ma, decisa a prendere fiato, alla mia sosta, quale fu la sorpresa nel non sentire più alcunché.
Nulla. Nessun uccello. Nessun animale strisciare sotto le foglie. Nessun ramo caduto. Nessun alito di vento. Nemmeno il sospingere forte di un fungo da sotto la terra.
Decisi anch’io di smettere di respirare che mi pareva di far sgarbo alla pace del bosco.
E non vi dico che spavento quando mi ricordai che se non si respira si muore!
Ora, a me, per dire, tutto quel silenzio è proprio piaciuto che mi è parso solo silenzio e null’altro. Ed era pace e non ci dovevo mettere ore e parole per capirlo -perché gli uomini quando sentono silenzio hanno questa sciocca idea di doverlo capire-.
Era silenzio e basta.
Ah…se la vita fosse così semplice!
Io, per me, me ne ritorno nel bosco e bon. Voi, che siete adulti, fate un po’ come vi pare.
Chiara