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Il Silmarillion, edizione Rusconi 1990

Creato il 18 novembre 2011 da Tolkieniano @Tolkieniano
Il Silmarillion, edizione Rusconi 1990 Il Silmarillion di J.R.R. TOLKIEN A cura di Christopher Tolkien Traduzione di Francesco Saba Sardi Rusconi, Milano, 1990, pp. 452 Copertina di Piero Crida (grafica) con simboli disegnati da J.R.R. Tolkien Rilegato con sovraccoperta
Il Silmarillion, edizione Rusconi 1990 Note di copertina Il Silmarillion, iniziato nel 1917 e la cui elaborazione è stata proseguita da Tolkien fino alla morte, rappresenta il tronco da cui si sono diramate tutte le sue successive opere narrative. "Opera prima", dunque (ma anche "ultima", e di tono assai diverso, ben più elevato delle altre), essa costituisce il repertorio mitico di Tolkien, quello da cui è derivata, direttamente o indirettamente, la filiazione delle sue favole, da Lo Hobbit a Il Signore degli Anelli, da Il cacciatore di draghi ai racconti di Albero e Foglia. Si tratta di un'opera che, nella vasta produzione di Tolkien, occupa una posizione di primato, non soltanto temporale, ma anche e soprattutto tematica e formale. Vi si narrano gli eventi della Prima Età, alla quale di continuo si rifanno, come a un necessario antecedente e a una chiave interpretativa, i personaggi e le avventure de Il Signore degli Anelli. I tre Silmaril, nucleo simbolico della narrazione, la cui perdita e tentata riconquista costituiscono lo schema della vicenda, sono gemme tenute in altissimo conto dagli Elfi, ma concupite anche da Melkor-Morgoth, primo Signore delle Tenebre, perché contengono la Luce dei Due Alberi di Valinor distrutti dall'Avversario. Vera e propria mitologia i cui modelli ideali vanno ricercati nella tradizione celtica altomedievale, Il Silmarillion, che comprende cinque racconti legati come i capitoli di un'unica "storia sacra", narra la parabola di una caduta: dalla "musica degli inizi", il momento cosmogonico, alla guerra, eroica quanto disperata, di Elfi e Uomini contro l'Avversario. L'ultimo dei racconti costituisce l'antecedente immediato del Signore degli Anelli, sorta di prefazione elaborata nei toni epici che caratterizzano tutto quel grande "pentateuco" che è Il Silmarillion. Il quale non è un romanzo né una favola, bensì un'opera unica nel suo genere, forse l'unico tentativo coerente, compiuto in tempi recenti, di costruire un vero e proprio edificio mitico imperniato sulla fondamentale antitesi tra brama di possesso e poteri creativi, tra amore per la bellezza suprema e volontà di dominio, insomma tra "essere" e "avere": un'antitesi cantata nel linguaggio, sublime e semplice insieme, che è proprio dell'antico epos. Mai pubblicato vivente l'autore per la sua qualità di work in progress, Il Silmarillion vede la luce grazie all'opera paziente del figlio dell'autore, Christopher, che ha compiuto un attento lavoro di ricerca e collazione sui manoscritti lasciati dal padre.
Il Silmarillion, edizione Rusconi 1990 Indice
  Prefazione, di Christopher Tolkien      Ainulindalë «La musica degli Ainur»      Valaquenta «Novero dei Valar»   Novero dei Valar e dei Maiar secondo la tradizione degli Eldar   I Valar   I Maiar   I Nemici      Quenta Silmarillion «La storia dei Silmaril»   I. L'Inizio dei Giorni   II. Aulë e Yavanna   III. L'avvento degli Elfi e la cattività di Melkor   IV. Thingol e Melian   V. Eldamar e i Principi degli Eldalië   VI. Fëanor e la liberazione di Melkor   VII. I Silmaril e le agitazioni dei Noldor   VIII. L'Ottenebramento di Valinor   IX. La fuga dei Noldor   X. I Sindar   XI. Il Sole, la Luna e l'Occultamento di Valinor   XII. Gli Uomini   XIII. Il ritorno dei Noldor   XIV. Il Beleriand e i suoi regni   XV. I Noldor del Beleriand   XVI. Maeglin   XVII. L'avvento degli Uomini in Occidente   XVIII. La rovina del Beleriand e l'uccisione di Fingolfin   XIX. Beren e Lúthien   XX. La Quinta Battaglia, Nirnaeth Arnoediad   XXI. Túrin Turambar   XXII. La rovina del Doriath   XXIII. Tuor e la caduta di Gondolin   XXIV. Il viaggio di Eärendil e la Guerra d'Ira      Akallabêth - La caduta di Númenor      Gli Anelli del Potere e la Terza Età, in cui questi racconti giungono alla loro conclusione
  Nota del traduttore      Tabelle   I. La Casa di Finwë   II. I discendenti di Olwë ed Elwë   III. La Casa di Bëor   IV e V. La Casa di Hador e la Gente di Haleth   La scissione degli Elfi      Indice dei nomi      Nota sulla pronuncia      Appendice: Etimi dei nomi Quenya e Sindarin

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