Il simbolismo della croce

Creato il 01 dicembre 2012 da Libereditor

L’opera di René Guénon ha stimolato e stimola ancora oggi un notevole dibattito intorno ai temi della spiritualità e ha avuto estimatori e oppositori di formazione molto differente. Umberto Eco, per esempio, ne rifiuta in toto le premesse, il metodo e le conclusioni poiché li considera fantasiosi e privi di carattere scientifico.
In questa sua opera, seguendo con passione i fondamenti della “scienza sacra”, prende in esame uno fra i più primordiali simboli dell’umanità, scoprendo e portando alla luce potenzialità inattese o non ancora emerse e cogliendo “la pluralità dei significati inclusi in ogni simbolo”.
La croce è un simbolo che, in forme diverse, si trova quasi ovunque, fin dai tempi più antichi. La semplicità delle due linee che si uniscono a creare un centro, contrasta nettamente con la profondità simbolica della rappresentazione. Nei quattro bracci della croce ci sono le quattro direzioni spaziali, i quattro elementi, lo stesso numero quattro, vi si può individuare la congiunzione di due opposti che possono essere equiparati all’alto e al basso, alla terra e al cielo, alla materia e allo spirito.
La croce è armonia di opposti e ha la potenza archetipica del “centro“. Munita di forza centrifuga e centripeta, con i suoi bracci aperti verso l’esterno e il suo nucleo interno di intersezione, la croce emana e diffonde mentre raccoglie e trattiene.
Non è solo un simbolo del cristianesimo, come si sarebbe tentati di credere, e fra le figure simboliche è certamente quella più completa e totalizzante che in sé perché riassume il senso dinamico della creazione.

René Guénon, Il simbolismo della croce, traduzione di Pietro Nutrizio, Il ramo d’oro, Adelphi, 2012.


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