Magazine Cultura
Sul blog del caro Enzo Marino già da qualche giorno impazza il toto-candidati per le elezioni del 2014. Naturalmente queste sono valutazioni fatte dall'autore, ma che per certi versi potrebbero corrispondere pure a mezze verità se è vero come sembrerebbe che tanti sono coloro che ambiscono a diventare i primi cittadini del nostro caro paesello. In enzomarino.it non si fanno nomi, ma vi sono solo dei profili abbastanza enigmatici che potrebbero far pensare a qualsiasi cittadino di Pentone. Tutti i candidati sono bravi, seri, onesti, di cultura, secondo Enzo, e la cosa potrebbe pure essere legittima, ma in tal senso non mi spiego una cosa: se ognuno di questi candidati corrisponde ad un profilo così elevato, come mai tra loro non c'è un leader riconosciuto che possa mettere d'accordo tutti gli altri?Il problema secondo me invece è esattamente il contrario: come sempre ci sono tanti candidati, legittimi per carità, ma ognuno forte di una personale convinzione di essere il migliore e quindi il sindaco ideale! Guarda caso poi ancora una volta impazzano le candidature a sindaco e non se ne sentono invece per consigliere! Il rischio è che questi ipotetici candidati si prendano troppo sul serio, quando invece manca ancora troppo tempo, e che si ragioni sul personale e mai sulle esigenze della comunità. Non credo come Enzo che in questo momento ci sia un profilo ideale perché la politica oggi è fatta di idee e progettualità, di competenze e soprattutto di consensi e se sono tanti i candidati nessuno di loro per il momento potrebbe avere una legittimazione tale da potersi considerare il sindaco di tutti. Credo invece che il futuro sindaco di Pentone, che magari può uscire anche da quelli individuati da Enzo, deve passare per forza dalle primarie, unico strumento per creare consensi diffusi in una stagione politica dove certamente regna l'indifferenza. L'ideale sarebbe perciò che tutti coloro che ambiscono a diventare primi cittadini colgano l'occasione per mettersi in gioco alla luce del sole lasciando alla gente la possibilità di avere un candidato condiviso e non più l'obbligo di scegliere tra i meno peggio. Così potrebbe esserci una legittimazione democratica e soprattutto la consapevolezza che tutti gli aspiranti primi cittadini sono finalmente sulla strada della pacificazione prima sociale e poi politica. L'impegno però deve essere di tutti e le primarie devono valere per tutti senza pregiudizi e senza prove di forza: solo così avremo raggiunto il primo di una lunga serie di obiettivi.