Ermotti (UBS): «Siamo sotto attacco, a rischio 20 mila posti di lavoro».
A dichiararlo è stato ieri il numero uno di UBS, Sergio Ermotti, in un’intervista rilasciata al domenicale Sonntags Zeitung.
«La Svizzera è sotto attacco dal 2008. L’idea centrale di tale strategia è quella di indebolire i due principali istituti di credito del Paese (UBS e Credit Suisse, ndr) che registrano un ampio successo a livello internazionale», ha spiegato il manager, facendo riferimento alla scelta di numerosi governi di aprire delle brecce in particolare nel segreto bancario elvetico, considerato un volano per possibili evasioni fiscali. Il risultato, secondo Ermotti, sarà un netto calo degli asset gestiti dalle banche del suo Paese, che si dovranno adattare riducendo i costi. «Per questo mi aspetto che la piazza finanziaria perda circa il 20% degli attuali posti di lavoro nel prossimo futuro», ha dichiarato il dirigente.
Ad oggi 11 banche svizzere sono indagate negli Stati Uniti con l’accusa di aver aiutato cittadini americani ad aggirare il fisco del loro Paese. Mentre, al contempo, una nuova inchiesta è stata avviata anche dalla giustizia francese nei confronti proprio di UBS. source