Magazine Poesie
Quale che sia la grandezza dei nostri pensieri, l’astrattezza, l’abilità e la bellezza della nostra ragione, il sogno finisce sempre per vincere. Non possiamo liberarci dalle impressioni naturali con piaceri forzati, effimeri e artificiali del mondo conoscibile razionale, non oltrepassiamo le proporzioni della nostra natura se non con sussulti di breve durata. La natura non ci ha considerati personaggi importanti dell’universo conosciuto, ha semplicemente ritenuto che una forma armoniosa, una dolce espressione di un volto, e un buon cuore fossero le cose più adatte ai nostri occhi e alla nostra sensibilità, nonostante le affannose aspirazioni verso l’ignoto e l’ideale che da sempre inseguiamo, come un perenne tramonto che confonde l’orizzonte dei nostri sogni e inquieta l'anima, tenera fanciulla.
quanti sogni inattesiquante attese speranzequanti desideri incompiutie quante vane illusionicome onde di mare vuote sono giunte senza il frangere d’un bacioalla tua solitaria riva o sensibile fanciulla
il sogno: ideale rappresentazione del sognatore: apparente dimensione dell’unica felicità possibile