Il sogno americano

Creato il 15 giugno 2012 da Albix

Hunter Stockton Thompson può sembrare forse a qualcuno, in Italia,   un Carneade, ma  è stato un giornalista e scrittore di successo, emblematico di un modo di essere, dinamico e dissacrante allo stesso tempo, tipico di una certa  America degli anni ’60,prodotto della rivoluzione underground dei figli dei fiori e della beat generation, nata prima a San Francisco, in California e poi diffusasi in tutto il mondo.

Nato prima come giornalista sportivo é divenuto in seguito  scrittore; il suo   successo é andato   oltre  la fine della beat generation, anche se il suo romanzo più accreditato resta “ Fear and Loathing in Las Vegas” (Paura e delirio a Las Vegas nella traduzione italiana di Sandro Veronesi), scritto nel 1971,  che è un resoconto del viaggio che Thompson fece , insieme al suo avvocato Oscar Zeta Acosta, ufficialmente  per seguire i lavori della conferenza antidroga dell’Associazione nazionale dei procuratori distrettuali.

In realtà, Thompson e Acosta si mettono alla ricerca del sogno americano a Las Vegas, con l’aiuto di notevoli quantità di LSD, mescalina e numerose altre droghe.

A tale vicenda è ispirato il film omonimo ” Fear and Loathing in Las Vegas”  girato nel 1998 da Terry Gilliam e con Johnny Depp nel ruolo dello stesso Thompson.

Da ricordare anche un suo romanzo dedicato agli “Hell’s Angels” i terribili teppisti californiani in motocicletta.

Thompson é morto in circostanze poco chiare nel 2005(ma ufficialmente la morte é stata archiviata come morte per suicidio) mentre indagava sugli attentati alle Torri Gemelle di New York del settembre 2001.

Il giornalista-scrittore cercava le prove per dimostrare che i servizi segreti americani, pur sapendo del terribile attentato alle Torri Gemelle in cui persero la vita quasi tremila persone, non sarebbero intervenuti in forma preventiva, per consentire al governo U.S.A. dell’epoca di intervenire successivamente nello scacchiere internazionale a scopo repressivo.

Un colpo di pistola mise fine alle sue inchieste mentre era al telefono con la moglie.

In mancanza di prove certe, preferisco non esprimere alcun giudizio sulla teoria che Thompson si era ripromesso di dimostrare durante gli ultimi anni della sua vita; teoria che, d’altronde, é stata avanzata anche da altre parti.

Certo é che senza il sanguinario e spietato attentato dell’11 settembre 2001, il mondo oggi sarebbe diverso.

Sicuramente migliore e più sicuro.

Forse la storia saprà dare quelle risposte che la cronaca di questi ultimi dieci anni non é riuscita a dare.

Hunter Stockton Thompson resta comunque una figura emblematica di un modo coraggioso e diretto di fare giornalismo e letteratura tipicamente americano che in Europa, e soprattutto in italia, non trova ancora validi proseliti.


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