Il sogno della Juve si infrange contro il Bayern: 2 a 0 come all’andata

Creato il 11 aprile 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Questo Bayern Monaco è nettamente superiore alla Juve, sconfitta, come all’andata, 2 a 0. Si infrangono, così, i sogni Champions della vecchia Signora, che ha disputato, in ogni caso, un ottimo cammino europeo, al di sopra delle aspettative.

Alla Juve serviva un’impresa per capovolgere il risultato dell’andata; serviva la partita perfetta per proseguire il sogno europeo e eliminare i neo-campioni di Germania. E, per riuscirci, era necessaria una prestazione completamente diversa da quella della sfida in Baviera. Questa volta, la squadra di Conte poteva contare sull’appoggio del proprio pubblico, accorso in massa per assistere al match e per sostenere fino in fondo i propri beniamini. Dalla loro, i bianconeri avevano la scaramanzia e la cabala, alla fin fine inutili se non per sperare nella fortuna e in una notte magica.

Per quest’importantissima partita, Conte non ha cambiato modulo, nonostante qualche scricchiolio mostrato a Monaco, e ha schierato l’11 titolare. Tuttavia, ha dovuto fare a meno, a centrocampo, di Lichtsteiner e Vidal, giocatori-chiave per la Juve squalificati per il ritorno. Lo svizzero è stato sostituito da Padoin, mentre il cileno da Pogba. In attacco, rispetto all’andata, è tornato dal primo minuto Vucinic, che ha fatto coppia con Quagliarella.

Dal canto suo, il tecnico dei bavaresi, Heynckes, ha ritrovato, a centrocampo, davanti ai quattro difensori, Javi Martinez, affiancato da Schweinsteiger. Poi, procedendo con ordine, è stato schierato il trio Ribéry-Müller-Robben – al posto dell’infortunato Kroos –. In attacco, l’unica punta è il croato Mandžukić.

In uno Juventus Stadium tutto esaurito, è la Juve a partire subito in modo aggressivo, pressando gli avversari per non farli ragionare e sfruttare gli errori. La prima occasione dell’incontro è bianconera, di Vucinic, e arriva al 3′: il tiro da fuori area del montenegrino si spegne tra le braccia di Neuer. Pian piano cominciano a farsi vedere anche i bavaresi, che, al 9′, si affacciano dalle parti di Buffon con Mandžukić; l’attaccante croato, servito nel mezzo da Ribéry, gira verso la porta ma Padoin, con una diagonale difensiva, riesce a mettere una pezza. Poi è la punta stessa a toccare il pallone che termina fuori. La seconda chance per i bianconeri è al 23′ su punizione di Pirlo che trova Neuer preparato. Gli uomini di Conte continuano a spingere, sospinti dal tifo dei propri tifosi, per trovare il primo gol: al 27′, Pogba, ricevuto il pallone da Padoin, lo mette in mezzo ma nessuno dei suoi compagni è lesto a concludere in porta. La Juve, comunque, riesce a mettere in affanno la difesa rossa e ha un altro piglio rispetto alla’andata. I tedeschi vanno a folate e si rendono pericolosi con Robben: l’olandese, con le sue serpentine a rientrare dalla fascia, è imprendibile e mette in difficoltà l’intera difesa juventina. Gli ultimi minuti del primo tempo sono un preludio al secondo tempo: Vucinic e compagni sono in debito di ossigeno e lasciano sfogare la squadra di Heynckes, che impensierisce Buffon prima con Alaba poi con Ribéry.

All’inizio del secondo tempo, dopo due nitide occasioni da gol, la prima con Pirlo, nuovamente su punizione, la seconda più ghiotta, con Quagliarella che, su azione personale, colpisce il palo esterno, la Juve sparisce e torna a dominare il Bayern. Al 57′, Robben colpisce un palo clamoroso che toglie il respiro al pubblico dello Stadium. I bavaresi cominciano a macinare gioco e, 7′ più tardi, arriva la rete che taglia le gambe ai bianconeri: su punizione dubbia, Mandžukić ribadisce in porta dopo la respinta del numero 1 di Conte sul tocco sotto misura di Martinez. Ora, per passare, servirebbe un miracolo e il gol subito costringe la squadra di Conte a scoprirsi per segnare almeno il gol della bandiera. Non a caso, al 66′, su contropiede e con la Juve sbilanciata in avanti, i rossi vanno vicini al raddoppio. Il tecnico della vecchia Signora prova a cambiare le carte in tavola ma la supremazia avversaria è netta. La seconda vera chance dei bianconeri, in un secondo tempo spento, è, al 73′, con Pogba, autore di una buona gara, anche se, alla lunga, come i suoi compagni, è sparito. Il Bayern controlla la partita senza affanni e, dopo aver “graffiato” con Müller e Robben, non molla nemmeno nei minuti di recupero quando, invece, affonda il colpo finale col neo entrato, Pizarro: Schweinsteiger serve in profondità il peruviano che infila Buffon per il 2 a 0 finale.

La Juve non ha potuto nulla di fronte a una squadra così forte e ben organizzata. Una squadra, quella di Heynckes, che, ormai, è una presenza costante della Champions; i bianconeri, invece, dopo molto tempo, sono tornati ad assaporare gli alti livelli del calcio europeo e devono tornare a farsi le ossa. Dopo una buona partenza, col passare dei minuti, è emersa la differenza tra le due squadre. Un gap qualitativo e tecnico che bisogna colmare per poter riuscire a competere in Europa con squadre come il Real Madrid, il Barcellona, lo stesso Bayern, una spanna sopra le altre.

I migliori in campo tra le fila juventine sono Bonucci e Pogba, per i tedeschi brilla Mandžukić.

Nell’altro quarto di finale, tra Barcellona e P.S.G, è finita 1 a 1 ma a passare sono gli spagnoli, autori di due gol a Parigi. (Pedro 71′ – Pastore 50′)

Bayern Monaco e Barcellona raggiungono il Real Madrid e il Borussia Dortmund, già qualificatesi martedì sera.

Articolo di Alessandro Liturri.


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