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"Il sogno di Jacchìne" di Ottavio Cicchinelli

Creato il 24 agosto 2012 da Ciociaria

"Il sogno di Jacchìne"di Ottavio Cicchinelli
di Maria Lorenza Simone
Con quest'altro lavoro Ottavio Cicchinelli ci presenta uno spaccato di vita passata, quella del secondo dopoguerra, avviata verso una trasformazione radicale e tormentata da problemi e contraddizioni di varia natura. Si tratta di racconti che spaziano da un campo all'altro: dall'ingenuità alla furbizia, dalla fiducia al tradimento, dal lavoro agli affetti familiari, dalla caccia alla banda musicale, dalla gioia alle sofferenze della vita quotidiana. Personaggi, situazioni ed avvenimenti sono descritti con brevi tratti di penna e, nell'insieme, formano una specie di mosaico variegato che ricorda il punto da cui siamo partiti e induce il lettore a riflettere sul punto in cui siamo arrivati, quasi a voler concludere che il presente, in definitiva, non è nè migliore nè peggiore del passato (almeno per certi aspetti). Il dialetto, a cui l'autore fa largo ricorso, rafforza e rende più autentici i racconti ed aiuta il lettore a collocarsi mentalmente nel contesto storico di riferimento.

Quando gli capitava una disgrazia ziòne Mechèle non si affliggeva più di tanto. Anzi si rallegrava al pensiero che non gli fosse capitato di peggio e perciò esclamava: "Chi pèrde 'na cappa i trova 'ne mante,/ pèrde, scì, ma nen pèrde tante". Come capitò a quel tizio che, durante un temporale, perse l'asino (ucciso da un fulmine); ma almeno recuperò la cavezza.
Ottavio Cicchinelli è nato a Vicalvi nel 1936 e risiede a Pescosolido. Laureato in Pedagogia ha insegnato per oltre un quarantennio nelle Scuole Elementari della Provincia di Frosinone ed ha collaborato con alcuni quotidiani e riviste di carattere nazionale e provinciale quali: L’Avvenire, I Diritti della Scuola, Il Tempo, Vita Ciociara e La Voce.
Per diciassette anni è stato assessore comunale a Pescosolido dedicandosi nel tempo libero a due hobbie: l’arte della falegnameria, appresa nella bottega paterna e l’arte della musica. In età giovanile ha suonato l’oboe in alcune bande musicali del Frusinate e della Provincia de L’Aquila mentre, con la maturità, ha riscoperto il suono dell’organetto a quattro bassi che suona con notevole maestria.
 

Grande conoscitore della montagna a confine tra il Lazio e l’Abruzzo, da vero cacciatore, ama il territorio e si impegna concretamente per la sua salvaguardia e per il ripopolamento della fauna locale.

Dotato di ottima penna e di un pensiero chiaro e ben articolato, è autore di alcune monografie caratterizzate da un lato dalla presentazione di inedita documentazione d’archivio, dall’altro sulla sistematica raccolta delle tradizioni demo-antropologiche dell’area a Nord di Sora.

Il libro è in vendita da oggi nelle librerie di Sora.

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