Il Sole 24 ore e la propaganda anti-Erdoğan

Dani Rodrik è uno stimatissimo economista, docente ad Havard ed esperto (critico) di globalizzazione. Il Sole 24 ore, nella sua versione online (ma immagino ci sia anche sul cartaceo), ha pubblicato la traduzione di un suo editoriale in cui parla dell’attualità politica turca. La linea di Rodrik è chiara: la Turchia era la culla della democrazia e della modernizzazione, a causa di Erdoğan e dell’Akp si sta trasformando in autocrazia – con arresti arbitrari, “processi show” o farsa (soprattutto quello contro i golpisti di Ergenekon), manipolazioni giudiziarie, l’influenza nefasta del movimento di islamista di Fethullah Gülen. Insomma, il campionario d’ordinanza dei kemal-leghisti. “Non è passato tanto tempo da quando la Turchia sembrava essere un faro luminoso della democrazia e della moderazione in una regione abituata all’autocrazia e al radicalismo. Ora sembra più essere un paese che va verso l’autoritarismo all’interno e l’avventurismo all’esterno.” A me risulta il contrario! Ma comunque, Rodrik è di origini turche: anche se non è un politologo, è del tutto legittimato ad esprimere opinioni – pur se dissociate dalla realtà – sul suo paese. Il problema è un altro: Rodrik è sposato con la figlia del generale Çetin Doğan – in carcere a Silivri perché accusato di essere uno dei massimi esponenti del progetto gopista denominato “piano martello” – e insieme alla moglie è impegnato a tempo quasi pieno in una campagna di stampa a favore del suocero e contro il governo dell’Akp. Il messaggio che vuole far passare è: Erdoğan è cattivo, di conseguenza Doğan è buono, immacolato, innocente. Rodrik non è obiettivo, è in pieno conflitto d’interessi. Ma perché il Sole 24 ore, il maggior quotidiano economico italiano (non dimentichiamoci che l’Italia è uno dei più rilevanti partner commerciali della Turchia), non ha contestualizzato l’intervento di Rodrik, specificando il suo legame? Per ignoranza o per contiguità al kemal-leghismo?