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“il sole che splende a mezzanotte”, di roberto russano

Da Postpopuli @PostPopuli

 

 

 

di Giovanni Agnoloni

Il sole che splende 123x170 IL SOLE CHE SPLENDE A MEZZANOTTE, DI ROBERTO RUSSANO
Il sole che spende a mezzanotte, raccolta poetica di Roberto Russano (Schena editore), è un concentrato di spunti molteplici e rarefatti, quasi un prisma complesso di temi e suggestioni in sé semplicissimi, ma che vengono componendo un poliedro ricco e suadente.

Ognuna delle sue facce ci parla di mondi diversi: geografici, culturali e interiori. L’Oriente e l’antichità classica (“In una giornata tersa e serena  / vedrai il cielo azzurro di Armenia, / sostando in estasi tra le voci festose / della gente di Erevan”, p. 34, o “Non commetterò l’errore di Ulisse / facendomi accecare dalla hybris”, p.41), ma anche l’amore cercato, perso e ripensato (“In eterno ti sarò grato, bellissima musa, / per avermi ispirato frasi d’amore / attraverso le quali ho compreso / che il poeta è, davvero, strumento divino”, p. 43).

Qui s’intuisce già, però, come l’esperienza passionale sia in realtà una sorta di cammino iniziatico, che apre strade impregnate di simboli, sentieri di spiritualità contemplativa (“È giunto il momento di fermarsi / ed interrogare il cuore del silenzio / che trascende e sovrasta ogni cosa”, p. 43).

Esiste un filo di continuità, invisibile ma fortissimo, tra l’esperienza d’amore e quella poetica, nella misura in cui il “cuore” è centro di un affioramento spontaneo, è “fonte”; e l’essenza della creatività poetica si rivela nel lirismo, ovvero nell’adesione profonda e immediata ai moti più intimi dell’animo.

E queste dinamiche interiori si riflettono nel mondo, in un dialogo segnato anch’esso da rivelazioni subitanee (“Lascia che io mi istruisca nei santuari / in cui si celebra la tua sapienza; / poi, ricevuta la sacra iniziazione, /proseguirò verso orizzonti lontani / nel luogo dove il cielo e la terra/ sembrano fondersi per svelare / la tua ineffabile natura”, p. 41).

Roberto Russano dà dunque prova di possedere un enthousiasmós (l’origine greca della parola “ispirazione”, che rimanda in sé ad un soffio “divino”) plurisfaccettato, figlio dei mondi passati come del presente, di scenari lontani come del mondo “di qui”. Lungo questo percorso, il poeta ha scattato innumerevoli istantanee emozionali, che ci vengono fedelmente restituite da questa selezione di liriche.

 

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