Le ultime persone a entrare sul bus sono due studentesse universitarie e una giovane donna. Le due ragazze si addentrano nel corridoio di mezzo mentre la donna si piazza accanto al palo di fronte al mio sedile. Dovrei cederle il posto. Mi dico di no. Potrebbe essere anche più giovane di me. Continuo lettura del mio Hemingway col suo Per chi suona la campana e non ci penso più. Anche la giovincella tira fuori dalla borsa un libro, Il sole e la cometa di Sergio Bambarén, e, abbracciata al palo di sostegno, inizia a leggere. Quando il 61 lascia il capilinea mi viene un groppo in gola. La giovane donna, sarà di lì a breve una neomamma. Cavolo, è incinta. L’imbarazzo, per non averle ceduto il posto, è tanto. Provo a far finta di nulla, ma non riesco a resistere per più di una fermata. Lei non alza gli occhi dal libro, quindi mi permetto di sfiorarle il braccio, mi guarda e la invito a sedersi alzandomi dal sedile. Sul mio viso è incisa la parola “loser”. Lei lo nota, prende il mio braccio, ringrazia e dice di non starmi a preoccupare perché dopo due fermate lascerà il mezzo. Annuisco e volto lo sguardo, la testa e tutto il corpo verso il finestrino alla mia sinistra. Neanche quando percepisco che la futura mamma sta per scendere dal bus riesco a salutarla tanto continuo a sentirmi maleducato.
Tagged: Bus 61, Il sole e la cometa, imbarazzo, loser, neomamma, Sergio Bambarén, Sperling & Kupfer, Torino