Magazine Maternità
Abbiamo decisamente superato la fase del: come far dormire il neonato. Il cucciolo ormai ha più di due anni ed è abbastanza autogestito.
Confesso che non abbiamo mai avuto bisogno di applicare il nazi-metodo di Estivill (che poi era il Metodo Ferber prima di lui) e che francamente mai l’avrei applicato: non ce la posso proprio fare ad aspettare due minuti (DUE MINUTI???) fuori la porta mentre mio figlio piange nel lettino al buio e mi chiama.
Per fortuna il mio piccolo non ha mai avuto problemi a dormire. L’ho osservato per tanto tempo, ho seguito suoi ritmi e ho letto un illuminante “il linguaggio segreto dei neonati” di Tracey Hogg e alla fine mi sono convinta che da un lato ha un buon rapporto, direi ancestrale, con il sonno e dall’altro forse pure io l’ho aiutato ad instaurare un buon rapporto con il sonno.
Ad esempio, quando era molto piccolo avevamo tutto un rito che lo portava, piano piano, nella sua stanzetta e nel suo lettino a fare la nanna: bagnetto, saluto della buonanotte a tutti i suoi amici della casa (i quadretti alle pareti, la stanza della pappa, l’orsetto) e poi, nella sua cameretta, biberon e nanna tranquillo. Lo lasciavo nel lettino, uscivo e lui sia addormentava. Se mi richiamava entravo subito, gli facevo due carezzine e due paroline dolci e poi uscivo di nuovo.
La prassi è ancora questa con la differenza che adesso è più grande e io sono più flessibile. La mia flessibilità consiste nel dire che non posso costringerlo ad avere sonno, quindi se vuole rimanere in piedi un po’ di più lo lascio fare perché so con certezza che se ha sonno mi dice chiaramente “mamma nanna”. Molto dipende anche dalla durata del sonnellino pomeridiano: se si è ciucciato tre ore posso anche capire che non avrà sonno prima di una certa ora. Quindi va bene se vuole stare sveglio un po’ di più, magari facendo attenzione a non farlo scatenare e a mantenere soffuse le luci e tranquille le attività della casa.
Abitualmente va a dormire intorno alle 20.30 dopo un piccolo rituale che consiste in: cena, mezz’ora di giochini tranquilli (un libro ad esempio), bagnetto e nanna.
Steso sul fasciatoio gli metto il pigiamino e chiacchieriamo un po’ sottovoce (o meglio, IO parlo sottovoce): fuori è buio, ci sono la luna e le stelle e tutti i bimbi fanno la nanna e facciamo l’elenco di tutti quelli che fanno la nanna, dai suoi amici del nido fino alla prozia che ha visto una sola volta mesi fa.
Dopo questa litania lo metto nel lettino, spengo la luce e gli do la buonanotte.
Fine.
Ultimamente vuole andare a letto portandosi appresso l’intero parco auto: moto, camion, porsche e auto della polizia e ieri finanche un aereo!
Ogni mio tentativo di togliergli di mano questi giochini è inutile, quindi non ci provo nemmeno ed entro nottetempo nella stanza per fargli un po' di spazio e mettere a nanna anche i suoi giochi.