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Il Sonno della Costituzione Genera Cognomi

Da Elena
Il Sonno della Costituzione Genera Cognomi Se il sonno della ragione genera mostri, bene, allora anche il sonno della Costituzione inteso come sua mancata osservanza, genera cognomi. Cognomi imposti. Si, sto parlando del cognome che si tramanda al figlio, che è quello del padre, non della madre. Si, lo so. Mi è stato già detto diverse volte che ci sono cose più gravi, più importanti. Beh, allora non avrei dovuto scrivere la metà dei miei articoli. Potrebbe essere una stupidaggine, si, ma solo per chi lo riterrebbe un fatto “normale”, privo di importanza. Ma, lo è? Vediamo questa consuetudine se è o no ANTICOSTITUZIONALE. Cosa dice l’ormai famoso Articolo 3 della Costituzione?

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”

Quindi è vietato qualsiasi tipo di discriminazione nell’organizzazione politica, economica e sociale del paese, però nella nostra realtà maschile purtroppo abbiamo un PALESE riscontro anticostituzionale (oltre all’immagine offensiva della donna che si propone quotidianamente). Secondo questo santo articolo, se uno dei due coniugi è nero e l’altro bianco, non si può decidere di tramandare al loro figlio il cognome del bianco (razza), sarebbe razzista e quindi anticostituzionale. Se uno dei due coniugi parla l’inglese e l’altro l’italiano, non possiamo obbligarli a dare al figlio il cognome di quello che parla l’italiano (lingua), è discriminatorio e quindi anticostituzionale. Stessa cosa per le opinioni politiche, le condizioni sociali e la religione. E questo viene seguito alla lettera, ed è giustissimo…santissimo articolo! ma per la distinzione di sesso? Certo che no. E’ obbligatorio che il figlio abbia il cognome del padre, ed è assolutamente razzista, anticostituzionale. Noi donne siamo escluse da questa decisione perché siamo donne, ed è discriminatorio, inaccettabile. NON E’ NORMALE! Ovviamente non c’è una legge specifica che lo impone (perché non passerebbe, è contro la Costituzione!), ma c’è il codice civile (lo hanno lasciato invariato!) e una sentenza della Corte Costituzionale ( ! ) che lo chiariscono e ne confermano la consuetudine.

Art. 262 del Codice Civile: Cognome del figlio
Il figlio naturale assume il cognome del genitore che per primo lo ha riconosciuto. Se il riconoscimento è stato effettuato contemporaneamente da entrambi i genitori il figlio naturale assume il cognome del padre.
Se la filiazione nei confronti del padre è stata accertata o riconosciuta successivamente al riconoscimento da parte della madre, il figlio naturale può assumere il cognome del padre aggiungendolo o sostituendolo a quello della madre.
Nel caso di minore età del figlio, il giudice decide circa l’assunzione del cognome del padre.

Questa è la Sentenza della Corte Costituzionale n. 61/2006

http://www.filodiritto.com/index.php?azione=visualizza&iddoc=95

Voglio solo farvi capire che siamo tanto influenzate da queste vecchie consuetudini nate da un mondo maschile che tutto ciò ci sembra normale. E invece è vergognoso! Pensate con la vostra testa. Io non posso mettermi a tavolino con mio marito e decidere il cognome di mio figlio, perché gli danno già il suo. Provvedimenti nati da una discriminazione contro le donne incapaci di tramandare il nome della famiglia.

Vorrei una legge che cambiasse questa consuetudine, che tenga anche conto il fatto che i due coniugi potrebbero essere discordi (= democrazia) e che quindi il cognome venga assegnato secondo precise condizioni.


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