di Giacomo Campiotti, Italia 2009, con Giuseppe Fiorello, Giorgio Faletti, Gioia Spaziani, Ettore Bassi, Matilde Piana.
Torino, 1977. Tonino, interpretato da Giuseppe Fiorello, è un operaio siciliano della Fiat, immigrato, amante della bella vita, del tango e delle belle donne, poco interessato alla vita politica del suo Paese, l’Italia, e tantomeno poco interessato ai gravi fatti di cronaca che in quegli anni stavano distruggendo la coscienza civile e politica di un intero paese: i vari attentati terroristici delle Brigate Rosse. Ma il destino, autonomamente, ha deciso di dare una svolta alla vita di Tonino e attraverso un sorteggio, l’uomo viene “pescato” come membro di riserva della giuria popolare che parteciperà al primo processo contro i brigatisti. Si tratta del primo processo che cambierà la storia del nostro Paese e che porterà verso la fine di quegli anni bui e tenebrosi. Ma Tonino non è ancora cosciente di tutto ciò: quello che vede intorno a lui è solo il clima di paura e di terrore che i brigatisti creano, attraverso minacce e intimidazioni, per far sì che il processo non abbia mai inizio. E infatti la maggior parte dei giurati rifiuta il proprio incarico e il peso della decisione finale è tutta sulle spalle di Tonino, semplice operaio della Fiat che continua a chiedersi come un banale sorteggio possa cambiargli così totalmente la vita. Sullo sfondo di questa dura lotta, non solo interna, tra diritti e doveri di un cittadino italiano, si sviluppa un pezzo di storia d’Italia, un tratto di vita del nostro paese così cupo e un fardello così pesante nelle coscienze di milioni di italiani. La fine degli anni Settanta rappresenta un pezzo di storia ancora così poco conosciuto dai giovani che molto spesso cadono nella mitologia errata di certi gruppi politici che nascondevano dietro a false ideologie politiche nient’altro che una pura e dura delinquenza.
Il sorteggio, in anteprima alla IV° edizione del Roma Fiction Fest, non ha l’intento di giudicare la storia, il passato e i suoi attori. Rappresenta semplicemente un nuovo punto di vista: quello di un semplice operaio che si trova in mezzo a due forze opposte e che ha il coraggio di fare una scelta. Perché ciò che forse manca proprio al nostro Paese è la consapevolezza che con le nostre scelte possiamo migliorare il mondo che ci circonda e che alle volte non serve essere degli eroi, non serve essere dei grandi, basta essere consapevoli che “un cittadino ha senza dubbio dei diritti, ma possiede altrettanti doveri”, consapevolezza della quale molto spesso, come cittadini civili, politici, ci dimentichiamo. Un film per la tv superbo, emozionante e che lascia un lungo spazio per la riflessione personale e sociale.