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Il sospetto – Thomas Vinterberg

Creato il 13 agosto 2014 da Maxscorda @MaxScorda

13 agosto 2014 Lascia un commento

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Siamo in un  tranquillo paese del nord Europa e Mads Mikkelsen e’ un uomo dalla vita non troppo fortunata. Insegnante costretto a ripiegare in un asilo nido, vive solo, separato dalla moglie e dall’amato figlio che vorrebbe avere con se’.
Ha tanti amici, quelli di sempre, quelli di una vita e le giornate scorrono cosi’, sospese sul nulla, tra speranza e sopravvivenza.
Quando pare che le cose volgano al meglio, con la vita privata che inizia a funzionare e il figlio che presto andra’ a vivere con lui, ecco l’accusa infamante di molestie sessuali proprio alla figlia del suo miglior amico.
Bastera’ il solo sospetto per disintegrare la sua esistenza. Non saro’ io a parlare di film che devono far riflettere perche’ si dovrebbe farlo con la cronaca, non con la finzione. Pensare per un attimo ai "mostri" esposti al pubblico ludibrio con nome, cognome e indirizzo completo in titoli a nove colonne e "assolti perche’ il fatto non sussiste" in qualche sperduto articoletto a meta’ giornale.
Come se tutto questo tutelasse i bambini infangati due volte, una dalla vicenda che li coinvolge, l’altro dagli avvoltoi mascherati da esperti, medici, pediatri, psicologi, avvocati, giudici e ovviamente giornalisti. E scoprire poi che quando le accuse sono giuste, i colpevoli se la cavano con i domiciliari o come e’ successo reintegrati come insegnanti o medici, invece di essere scannati in pubblica piazza.
Pellicola premiatissima e con ragione. Vinterberg non pare nemmeno lui e non perche’ non ne abbia le capacita’ quanto per un approccio non sempre vincente alle storie e questo ritorno ad una semplicita’ formale alla "Festen" dovrebbe fargli riflettere su quale debba essere la sua strada.
Parimenti premiato Mads Mikkelsen, in un ruolo davvero complicato nel quale da’ volto a quell’innocenza che non puo’ avere alibi perche’ solo i colpevoli possono pianificare una via d’uscita.
Non fosse stato per Vinterberg, avrei evitato il film perche’ da qualunque lato lo guardi, mi provoca una rabbia furiosa e per questo gia’ mi basta la cronaca quotidiana ma in senso strettamente artistico, nulla da eccepire, grande cinema.

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