Il sottosuolo di Napoli

Creato il 23 gennaio 2015 da Kimayra @Chimayra

Una delle navi emerse dallo scavo della metropolitana
di Napoli (Foto: Costruirespa.it)

Un'altra nave romana di epoca imperiale è emersa dal cantiere della metropolitana di piazza Municipio a Napoli. La nave è ancora interrata ed è emersa nello scavo del corridoio di collegamento tra il pozzo di stazione della linea 6 e quello di manovra di via Acton.
Sono quattro le barche finora trovate negli scavi in piazza Municipio, poiché qui sorgeva, un tempo, il porto dell'antica Neapolis, da dove partivano le imbarcazioni che dovevano scaricare il materiale trasportato dalle grandi navi che erano impossibilitate, per la mole, ad attraccare.
Gli scavi della Stazione Municipio, oltre all'antico porto della città di Napoli, hanno permesso di accertare la presenza di un imponente Gymnasium, dove si celebrarono i giochi olimpici voluti da Augusto proprio nella città campana. In un'altra stazione della metropolitana è venuta alla luce anche una parte della Napoli bizantina. Il Gymnasium venne realizzato in occasione dei giochi Isolimpici, che durarono vari anni e vennero inaugurati nel 2 d.C.. Dallo scavo sono emersi pavimenti a mosaico, statue e colonne di marmo, frontoni e lastre marmoree con incisi, in greco, i nomi dei vincitori delle Isolimpiadi, divisi per categorie (uomini, donne, fanciulle, ragazzi) e per discipline sportive.
La Napoli bizantina, anch'essa riapparsa grazie a questi scavi, è rappresentata dai resti di una fortificazione e di una torre eretta nel VII secolo d.C.. Uno scavo preventivo, in questa zona di Napoli, si era già avuto agli inizi del 1900 per la costruzione della Piazza della Borsa.
Gli scavi della metropolitana partenopea hanno permesso di recuperare già quasi 3.000 reperti e di individuare diverse stratificazioni della Napoli greco-romana, angioina, aragonese e vicereale. Le imbarcazioni ritrovate si trovavano, integre, a 3 metri e mezzo sotto il livello del mare e a ben 13 metri sotto il livello dell'attuale piazza. Tra i reperti estratti dal terreno si contano monete, calzari romani, ceramiche ben conservate, anche di fattura africana, bottiglie di vetro tappate con il sughero, reti da pesca e aghi per ricucirle

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