Pillola Tranquilli, non è il numero di cellulare di Berlusconi ma solo quello degli italiani che devono andare a votare per rendere validi i referendum. Sono diversi giorni che questo numero appare soprattutto sui giornali liberi servi del Capo, come a dire “vedete? È una cifra spropositata, meglio andare al mare”. Così, oltre alla normale disinformazione prevista nei casi in cui quello che sta per accadere potrebbe andare di traverso al padrone, ci si mette anche un pizzico di terrorismo psicologico che si traduce in un numero a 8 cifre e una gazzosa. Nonostante il glissare elegante delle reti televisive fiancheggiatrici del berlusconismo (tutte escluse Rai3 e La7), sembra che stavolta si sia veramente ad un passo dal raggiungimento del fatidico quorum. Lo dicono un po’ tutti e Silvio lo teme come la peste bubbonica, non tanto per la ricaduta strettamente legata alle leggi oggetto dei quesiti, quanto per l’effetto psicologico devastante che potrebbe avere sul suo popolo ridotto ormai a minoranza. Con un governo tenuto artificialmente in vita con l’agopuntura della Premiata Ditta Scilipoti&Co., le amministrative perse miseramente nelle grandi città, i guai interni al Pdl resi evidenti (e pubblici) dalla nomina farsa di un segretario prossimo nullafacente, se Silvio dovesse perdere anche la battaglia referendaria le conseguenze per lui potrebbero essere esiziali: questione di credibilità e remake di "Sunset Boulevard". Parlando ieri dei colpi di coda del Caimano, ne abbiamo descritti alcuni che sono già in essere mentre su altri avevamo preferito tacere per una naturale quanto istintiva scaramanzia. Il primo obiettivo di Silvio è la distruzione della Rai, covo di assatanati bolscevichi che invece delle molotov lanciano parole. Berlusconi sa perfettamente che deve il suo potere alla comunicazione, non si spiegherebbe altrimenti l’accanimento con il quale ha perseguitato per anni Enzo Biagi, Michele Santoro, Daniele Luttazzi e lo stesso Indro Montanelli vittima di uno stalking fuori da ogni logica. Sa che i messaggi televisivi valgono il doppio di quelli pubblicati sulla carta stampata, però sa anche che la gente (il popolo) ha ripreso a leggere i giornali, a navigare in Internet, ad usare i social-network e ricominciato a pensare con la propria testa. Terminato l’effetto del “ghe pensi mi”, gli italiani si sono resi conto che non è nudo solo il re, ma anche loro spogliati senza vergogna della dignità e di un diritto di cittadinanza usurpato da una “teoria della delega” che non ha riscontri in nessun paese civile. 25.209.345. Che ce vo’?PillolinaAvete presente la copertina dell’ultimo numero dell’Economist, quella dove a commento della foto di Silvio c’è scritto “Quest’uomo ha fregato un intero paese”? Abbiamo letto, senza alcuno stupore, che i container con le copie destinate alla distribuzione italiana del giornale sono stati fermati a Fiumicino dalla Guardia di Finanza. “Controlli di routine”, è stata la giustificazione. A parte che non è mai accaduto che una rivista venisse bloccata dalla GdF, ma il dubbio che il serio e conservatore “The Economist” possa contenere al suo interno pasticche di ecstasy non ci ha mai neppure lontanamente sfiorato. Al massimo una bustina di Whittard, che non è il nome in codice della cocaina, ma solo una marca di te.Supposta Hanno menato a Borghezio. Quatto quatto, l’europarlamentare della Lega, famoso per le sue battaglie per i diritti civili, aveva cercato di intrufolarsi nell’albergo che ospitava la riunione del gruppo Bilderberg. La Conferenza Bilderberg è l’incontro annuale di personalità “influenti” a livello mondiale in cui si affrontano una serie di temi politici ed economici di importanza planetaria. Non più di 130 partecipanti e inviti “chiusi”. Borghezio, che aspira da tempo a entrare a farne parte, armato del suo tesserino di europarlamentare ha tentato di forzare la sorveglianza pronunciando la fatidica frase: “Lei non sa chi sono io”. Per tutta risposta, lo dice lo stesso Borghezio: “Ci hanno letteralmente presi a spintoni. Mi hanno dato anche un colpo sul naso che ora è sanguinante: è stata un'aggressione violentissima, mi hanno portato fuori di peso e per un miracolo non sono caduto”. Prendiamo per buono tutto quello che Supermario ha dichiarato ma su un punto ci assale un dubbio atroce. Come diavolo hanno fatto gli uomini della sorveglianza a portarlo fuori di peso?
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Pillola Tranquilli, non è il numero di cellulare di Berlusconi ma solo quello degli italiani che devono andare a votare per rendere validi i referendum. Sono diversi giorni che questo numero appare soprattutto sui giornali liberi servi del Capo, come a dire “vedete? È una cifra spropositata, meglio andare al mare”. Così, oltre alla normale disinformazione prevista nei casi in cui quello che sta per accadere potrebbe andare di traverso al padrone, ci si mette anche un pizzico di terrorismo psicologico che si traduce in un numero a 8 cifre e una gazzosa. Nonostante il glissare elegante delle reti televisive fiancheggiatrici del berlusconismo (tutte escluse Rai3 e La7), sembra che stavolta si sia veramente ad un passo dal raggiungimento del fatidico quorum. Lo dicono un po’ tutti e Silvio lo teme come la peste bubbonica, non tanto per la ricaduta strettamente legata alle leggi oggetto dei quesiti, quanto per l’effetto psicologico devastante che potrebbe avere sul suo popolo ridotto ormai a minoranza. Con un governo tenuto artificialmente in vita con l’agopuntura della Premiata Ditta Scilipoti&Co., le amministrative perse miseramente nelle grandi città, i guai interni al Pdl resi evidenti (e pubblici) dalla nomina farsa di un segretario prossimo nullafacente, se Silvio dovesse perdere anche la battaglia referendaria le conseguenze per lui potrebbero essere esiziali: questione di credibilità e remake di "Sunset Boulevard". Parlando ieri dei colpi di coda del Caimano, ne abbiamo descritti alcuni che sono già in essere mentre su altri avevamo preferito tacere per una naturale quanto istintiva scaramanzia. Il primo obiettivo di Silvio è la distruzione della Rai, covo di assatanati bolscevichi che invece delle molotov lanciano parole. Berlusconi sa perfettamente che deve il suo potere alla comunicazione, non si spiegherebbe altrimenti l’accanimento con il quale ha perseguitato per anni Enzo Biagi, Michele Santoro, Daniele Luttazzi e lo stesso Indro Montanelli vittima di uno stalking fuori da ogni logica. Sa che i messaggi televisivi valgono il doppio di quelli pubblicati sulla carta stampata, però sa anche che la gente (il popolo) ha ripreso a leggere i giornali, a navigare in Internet, ad usare i social-network e ricominciato a pensare con la propria testa. Terminato l’effetto del “ghe pensi mi”, gli italiani si sono resi conto che non è nudo solo il re, ma anche loro spogliati senza vergogna della dignità e di un diritto di cittadinanza usurpato da una “teoria della delega” che non ha riscontri in nessun paese civile. 25.209.345. Che ce vo’?PillolinaAvete presente la copertina dell’ultimo numero dell’Economist, quella dove a commento della foto di Silvio c’è scritto “Quest’uomo ha fregato un intero paese”? Abbiamo letto, senza alcuno stupore, che i container con le copie destinate alla distribuzione italiana del giornale sono stati fermati a Fiumicino dalla Guardia di Finanza. “Controlli di routine”, è stata la giustificazione. A parte che non è mai accaduto che una rivista venisse bloccata dalla GdF, ma il dubbio che il serio e conservatore “The Economist” possa contenere al suo interno pasticche di ecstasy non ci ha mai neppure lontanamente sfiorato. Al massimo una bustina di Whittard, che non è il nome in codice della cocaina, ma solo una marca di te.Supposta Hanno menato a Borghezio. Quatto quatto, l’europarlamentare della Lega, famoso per le sue battaglie per i diritti civili, aveva cercato di intrufolarsi nell’albergo che ospitava la riunione del gruppo Bilderberg. La Conferenza Bilderberg è l’incontro annuale di personalità “influenti” a livello mondiale in cui si affrontano una serie di temi politici ed economici di importanza planetaria. Non più di 130 partecipanti e inviti “chiusi”. Borghezio, che aspira da tempo a entrare a farne parte, armato del suo tesserino di europarlamentare ha tentato di forzare la sorveglianza pronunciando la fatidica frase: “Lei non sa chi sono io”. Per tutta risposta, lo dice lo stesso Borghezio: “Ci hanno letteralmente presi a spintoni. Mi hanno dato anche un colpo sul naso che ora è sanguinante: è stata un'aggressione violentissima, mi hanno portato fuori di peso e per un miracolo non sono caduto”. Prendiamo per buono tutto quello che Supermario ha dichiarato ma su un punto ci assale un dubbio atroce. Come diavolo hanno fatto gli uomini della sorveglianza a portarlo fuori di peso?
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