IL SU-POST DEL SABATO. La reprimenda di Amnesty, la Lega in fuga e ancora 10 ragazze per lui. Un delirio!

Creato il 02 aprile 2011 da Massimoconsorti @massimoconsorti
PillolaRagazzi, si è incazzata anche Amnesty International! Non è la prima volta che l’Italia finisce nel rapporto della più antica e prestigiosa organizzazione pro-diritti umani del pianeta, ma gli altri richiami erano legati soprattutto ai maltrattamenti nelle carceri (sembra che nei penitenziari del nostro paese si “suicidino” più detenuti che in quelli cinesi). Stavolta no. Charlotte Phillips, del segretariato internazione di AI, dopo la visita della delegazione a Lampedusa ha parlato senza mezzi termini di violazione dei diritti umani: “La gestione fallimentare della situazione creatasi a Lampedusa – ha dichiarato la Phillips – ha determinato una crisi umanitaria che poteva e doveva essere evitata”. Mentre la dirigente di Amnesty denunciava pubblicamente lo stato delle cose, sull'isola si diffondeva la notizia che una nave era ripartita senza neppure un profugo a bordo e che a Manduria, gli “ospiti non paganti” del camping “Il profugo clandestino”, stavano fuggendo in massa saltando la rete di recinzione. Ancora una volta le promesse di Berlusconi si sono rivelate solo barzellette di pessimo gusto ma, al contrario di quello che è accaduto in altre circostanze stavolta la Lega, e soprattutto il ministro Bobo "Blues” Maroni, l’ha presa davvero male. A parte Calderoli, che parla sempre e solo a sproposito convinto di trovarsi accovacciato sul ramo con un casco di banane da sbucciare, gli altri leghisti si stanno innervosendo e, com’è d’uso ormai da un po’ di tempo, lasciano agli sgherri televisivi il compito di lanciare messaggi “trasversali”, per la serie “parlare alla nuora perché suocera intenda”. Pierluigi Paragone, noto leghista in forza alla seconda rete Rai, ieri ci è andato giù duro. Forse colpito dalla “santoreide”, il fedele amico di Maroni ha detto: “Di nuovo le solite promesse, forse già sentite, di sicuro stanche. Se fosse il coniglio di un gioco di prestigio, sarebbe di sicuro un coniglio spelacchiato...che promette il paradiso fiscale ai lampedusani e il rimpatrio immediato del clandestini”. Temendo di aver perso qualche capello di plastica, il presidente del consiglio si è guardato allo specchio per capire se Paragone stesse parlando proprio di lui. Il problema è che ha visto riflessa solo l’immagine di un buffone.PillolinaAll’interno del Pdl tira aria di bufera. C’è qualcuno, come ad esempio 2232, che ha preso come un presagio l’imitazione che gli hanno fatto a “Parla con me” nella quale faceva il cameriere. Dopo aver esercitato la nobile professione del servitore per una vita, prima con Bettino Craxi e poi con Silvio Berlusconi, Fabrizio Cicchitto si è visto forse per la prima volta com’è davvero, pronto ad ordinare un piatto di rigatoni co’ la pajata, un bucatino all’amatriciana, una mezza porzione di penne alla puttanesca. Sotto accusa per la pessima gestione della marchetta “processo breve” alla Camera di Deputati, Cicchitto non è l’unico in piena crisi di nervi. La Russa, Alfano, la Gelmini, la Prestigiacomo, la Carfagna che si fa Mezzaroma, la Meloni e buon ultimo Saverio Romano che rischia di fare il ministro indagato per pochi giorni, stanno avvertendo l’aria che dovevano aver percepito gli abitanti di Pompei e di Ercolano nel 79 d.c. Il mondo dei loro privilegi sta crollando sotto l’eruzione del vulcano Silvio e si guardano intorno in cerca di un altro padrone da servire, di un altro “culo in movimento” da leccare. In piena crisi di nervi, ripensano ai 17 anni di magnamagna vissuti e stanno facendo i conti su quanto hanno messo da parte per godersi in santa pace un periodo di cassa integrazione perché tanto, prima o poi, un altro culo da leccare lo trovano sicuramente.SuppostaNon sono 33 ma 43. Esattamente dieci ragazze in più. Dieci ragazze per lui. I magistrati del Ruby Gate sono come l’uovo della prossima Pasqua: pieni di sorprese. Ogni giorno ne tirano fuori qualcuna facendo sbarellare i poveri Longo e Ghedini che faticano non poco a star dietro allo tsunami di intercettazioni compromettenti che emergono senza fine. Loro tengono sotto controllo le 33? Eccone pronte altre dieci alle quali dovranno promettere l’ennesima vagonata di quattrini per farle tacere. Spunta fuori perfino la dimenticata Noemi Letizia il cui ufficio stampa ha inviato una nota di ringraziamento ai pm milanesi per l’inattesa botta di visibilità che hanno ridato alla ragazza in fase di popolarità discendente. L’impressione che abbiamo è che i soldi che Silvio dice di aver speso per i legali non siano proprio andati tutti nelle tasche dei suoi avvocati. Dove sono finiti? Forse a Villa Due Palle, quella vicino all’aeroporto di Lampedusa.

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