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Il suicidio quotidiano

Creato il 26 settembre 2011 da Marcar

Tutti noi passiamo la vita ad avvelenarci. Non bastano l'ambiente e le varie forme di inquinamento che, restando in Italia, possiamo subire: dai tralicci elettrici ad alto voltaggio (e i loro campi elettro-magnetici) alle antenne telefoniche; dall'acqua cosiddetta potabile, al cibo contaminato da radiazioni, OGM, e le più svariate, e diversamente tossiche, sostanze chimiche... Senza contare la tremenda industria del farmaco, che punta tutto sul curarti senza guarire dato che i farmaci, allopatici o omeopatici, svolgono la loro funzione in base ai sintomi e non in base al malato... il quale può avere la volontà e i mezzi per curarsi, se li trova, ma se continua ad avvelenarsi da solo, poco o nulla otterrà.

Sto parlando dell'alimentazione e di uno stile di vita adeguato. Il tutto, per prevenire prima che curare, parte da quel che mangiamo, dato che l'uomo è ciò che mangia.

La raccomandazione preliminare è sempre la stessa: non ascoltate me come fossi un novello oracolo... non lo sono affatto. Non sono laureato né in medicina né in dietologia: ho preso la laurea honoris causa perché sono vivo, e sono dunque sopravvissuto, per 50 anni: laureato brillantemente in Sopravvivenza Urbana (vivo a Roma). E ho visto gente di ogni ceto e di ogni condizione ammalarsi e morire, circondata da medici, infermieri, chirurghi. Morire con una spesa davvero ingente per i conti pubblici.

Li sentite? Ci dicono che le finanze pubbliche vanno a rotoli, che lo Stato spende troppo per la Sanità... Ma si continua a fare la guerra alla cannabis senza fare la guerra al tabacco, molto più pericoloso, subdolo e tossico. Le normali sigarette contengono circa 2000 sostanze cancerogene. Qui trattiamo come criminali incalliti chi coltiva due piantine di canapa sul balcone mentre le industrie del tabacco e delle relative e conseguenti cure da tumore al polmone e all'intestino, fanno affari d'oro.

La salute è vostra, padronissimi di farvi avvelenare per poi farvi curare, se ci riescono. La sofferenza è a carico vostro, il costo a carico della comunità e vi ritorna indietro in forma di tasse e balzelli vari.

Il corpo umano è in realtà una macchina biologica estremamente fragile e robusta al tempo stesso. Progettata inizialmente per cibarsi esclusivamente di vegetali crudi, si è dovuta adattare alla pastorizia (e quindi al consumo di carne e latte) iniziando quel percorso terribile che ci porta oggi in ospedali e cliniche, senza citare le visite dal dentista.

Ciò che non è contestabile da nessuno è che il nostro intestino non è adatto al consumo di carne animale o pesce e soffre tremendamente il cibo acido e/o ossidante.

Quando può, compensa, neutralizza, ripara. In caso contrario, tenta un recupero estremo mediante la malattia che, contrariamente a quanto si crede comunemente, è un tentativo di auto-guarigione e non una disgrazia divina. Purtroppo chi ha propagandato queste idee, in campo medico, è stato letteralmente massacrato a livello mediatico e giuridico e quindi domina incontrastata l'idea opposta: contrastare chimicamente o chirurgicamente la malattia come se fosse un nemico da abbattere... Peccato che troppo spesso muoia anche il malato.

L'alcool può essere considerato come un farmaco, più che altro, con le varie contro-indicazioni del caso. Gli alcolati sono utili per i preparati galenici, non possono entrare nell'alimentazione quotidiana. E se anche volete pasteggiare con un sorso di vino, fate pure, ma accertatevi che sia roba buona e non un concentrato di sostanze chimiche. Una chimera? E allora, lasciate perdere.

Se avete sete, bevete acqua pura, succhi di frutta freschi (se possibile), estratti di vegetali (per esempio, latte di riso o mandorla). Se avete sete, del resto, vi mancano liquidi o sali minerali, non alcol. E mentre mangiate, sarebbe meglio comunque non bere per non diluire i succhi gastrici; si può bere un sorso d'acqua a fine pasto.

Qui, lo sapete, non possiamo e non vogliamo fare da guida a nessuno. Bene che vada, riportiamo le nostre esperienze personali. Il resto, potete vederlo voi stessi, nella società, nel mondo.

Per esempio, l'OMS è da venti anni circa che va dicendo che l'Occidente è condannato dal consumo eccessivo di carne rossa. E non parla di carne di scarsa qualità, piena di medicinali, pesticidi (consumati con i mangimi) o peggio afflitta da morbi e malattie. Carne rossa e stop.

Se amate il pesce, informatevi sullo stato delle acque più vicine alle coste e quel che circola in mari e oceani. Andate poi a esaminare cosa contiene, normalmente, il cadavere di quei pesci, crostacei o molluschi che comunemente consumiamo, cotti o peggio crudi. Non fate per sentito dire e non fidatevi delle etichette. Informetevi ben su cosa significa, comunque, divorare un cadavere, anche se conservato perfettamente in un frigorifero o in atmosfera protetta. A me fa ormai vomitare anche solo l'idea, ma voi informatevi bene, prima di decidere.

Quindi, come vedete, non entro nel problema di quel che combinano questi alimenti una volta entrati nel nostro corpo. Dovrebbe costituire un'eccezione cibarsi di animali, pesci o insetti, dettata dalla necessità o da qualche carestia. Nel nostro mondo è diventata un'abitudine, esattamente come la malattia e come assumere sostanze chimiche per curare i sintomi della malattia, salvo ricominciare con le vecchie abitudini una volta tornati in forma.

Forse, tornando alle origini, ovvero a quando mangiavamo frutta e ortaggi, meglio se crudi, riscopriremo come sia facile ed economico nutrirsi ed evitare nel contempo una quantità impressionante di medicamenti e farmaci, oltre a non gravare affatto sulla finanza pubblica.

Se provassimo a non ammalarci invece di intasare ospedali e cliniche e diventare invalidi per il solo fatto di invecchiare? Ci vogliamo almeno provare?

 


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