Che cosa ci fa un’astronauta russa ad un vodka party a Venezia? Lei si chiama Kila Babuski ed è la protagonista di uno dei 4 film corti scritti e girati dai ragazzini delle scuole medie di sei paesi del Sulcis (Giba, Santadi, Piscinas, Perdaxius, Villaperuccio e Masainas).
Sono i prodotti finali di un progetto durato un anno, dal titolo “La Biblioteca Fantastica“, realizzato grazie al contributo della Fondazione “Con il Sud” e alla Fondazione Vodafone, coordinato dall’associazione Cherimus (di Perdaxius) e condotto con la collaborazione di molti artisti italiani e internazionali, fra cui anche Matteo Rubbi invitato dalla Gamec di Bergamo, presente al “Kaleidoscope Venice Bar”, la sera di apertura dei cocktail di inaugurazione della Biennale di Venezia, allestito presso la sede dello IUAV nel convento dei Tolentini, in Santa Croce.
Ed è stata un successo la performance di Matteo Rubbi “Sulcis Oddity” che ha portato una ventata di Sulcis nella laguna, prima con una performance fatta con istallazioni, rappresentanti immagini fantascientifiche dei sei paesi sardi, come fossero degli stendardi e trasportati nei cortili dello IUAV, e poi con un’anteprima assoluta dei manifesti realizzati per i 4 film, fra cui “Sentimento Vietato”, il corto che ha per protagonista l’astronauta russa Kila Babuski e l’alieno Gabril.
Marcos Lora Read dalla Repubblica Dominicana, Yassine Balbzioui dal Marocco, Kilap Gueye e Pape Thiam dal Senegal, Andrè Raatsch dall’Ungheria, Daniella Isamit Morales dal Venezuela, affiancati da Simone Berti, Michele Gabriele, Matteo Rubbi, Carlo Spiga e Jonathan Vivacqua, hanno lavorato con i ragazzi delle scuole medie di Masainas, Villaperuccio, Santadi, Piscinas, Giba e Perdaxius nelle rispettive biblioteche nel corso di quattro workshop, a cominciare dal novembre del 2012 fino a febbraio 2013.
Il loro lavoro è stato poi valorizzato e formalizzato in due laboratori aggiuntivi tenuti da un artista, Stefano Faravelli, e uno scrittore, Andrea Bocconi; un fotografo, Vincenzo Cammarata e un regista, Andrea Canepari, tutti docenti della “Scuola del viaggio”, altro partner speciale del progetto. Sono così nati 4 film corti, basati sulle storie inventate dai ragazzi durante l’anno, interpretati da loro stessi o da marionette che hanno plasmato sotto la guida di Faravelli.
I film sono stati girati per lo più nelle biblioteche, gli elementi scenici sono spesso rappresentati dai libri e alcune scene delle storie narrate si svolgono proprio fra gli scaffali. I 4 corti troveranno un proprio percorso anche nei canali tipici del cinema (festival e rassegne), sempre nell’ottica di valorizzare il progetto, il processo di realizzazione e i luoghi in cui esso è nato, ma – insieme al resto del materiale prodotto nell’anno, come disegni, manufatti, marionette, scenografie, racconti, etc. (alcuni di questi si possono vedere nel sito del progetto, realizzato da Derek Maria Francesco Di Fabio) – saranno presentati in diverse occasioni in tutto il Sulcis durante l’estate.
Il progetto “La biblioteca fantastica” è stato proposto dall’associazione Cherimus, attiva da diversi anni nel Sulcis e dedita all’impiego dell’arte contemporanea come strumento di valorizzazione del territorio, in collaborazione con la Scuola del viaggio e Oxfam Italia, e coinvolge i Comuni di Giba, Masainas, Perdaxius, Piscinas, Santadi e Villaperuccio e la Provincia di Carbonia Iglesias. Il progetto è sostenuto da Fondazione Vodafone e Fondazione Con il Sud, per promuovere le biblioteche del Mezzogiorno non solo come luoghi di cultura, ma anche come spazi di incontro, condivisione e inclusione sociale.
A partire dal 14 giugno, il MAN di Nuoro, ha voluto dedicare uno spazio in cui tutto questo lavoro potesse essere trasfigurato in un percorso collettivo, in cui gli artisti trovassero un luogo comune per raccontare questa esperienza e la loro visione dell’incontro con le infinite storie dei ragazzi e con la Sardegna stessa.
Ne è uscito un progetto composito e pieno di sorprese, in cui le idee venute alla luce durante l’anno hanno trovato forme nuove e inattese.
Questa mostra è quindi ideata da tutti gli artisti che hanno partecipato al progetto; tutti i lavori presenti sono stati pensati per questa occasione.
L’insieme dei lavori vuole riuscire a trasmettere lo spirito e il rapporto speciale che si è creato nel corso del progetto. Per questo la mostra “La biblioteca fantastica” non è semplicemente una mostra collettiva, con artisti molto diversi tra loro, ma è soprattutto un viaggio intrapreso insieme, nel Sulcis e in tante altre parti del mondo, fatto attraverso i libri delle biblioteche e l’esperienza dell’arte.
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