Il superfluo

Ho scelto il superfluo, perché tutte le altre sedie erano prese.

Ho scelto il superfluo, perché è una cosa complessa e mutevole, e se non te ne curi, non riuscirai più a capirla.

Ho scelto il superfluo, per godermi la brezza causata dallo scuotimento delle teste che non approvavano.

Ho scelto il superfluo, perché ti da più argomenti quando sei al bancone.

Ho scelto il superfluo, perché tanto il serio, in quanto tale, quando vuole attenzione se la prende da solo.

Ho scelto il superfluo, perché fondamentalmente era un po’ che non scrivevo e mi stava venendo l’ansia.

E adesso, cari i miei seri, me ne vado a Los Angeles, ci sentiamo da la, quando avrò il naso ben piantato in una delle fonti più ricche di superfluo che ci sono al mondo.