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Il superstite

Creato il 06 marzo 2014 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Il supestite

Anno: 2014

Distribuzione: Nomad Film

Durata:  93 ‘

Genere:  Drammatico, Thriller 

Nazionalità: Gran Bretagna 

Regia: Paul Wright

Data di uscita: 6 marzo 2014

L’oceano che imprigiona una vita e crea ricordi che imprigionano un film: Il superstite (For Those in Peril), esordio nel lungometraggio dello scozzese Paul Wright vive degli echi dell’Atlantico che fanno da sfondo alla storia familiare, ma anche ne costituiscono il liquido in cui crescere filmicamente.
La storia è quella di un ragazzo, unico superstite di una famiglia di pescatori sterminata da un misterioso incidente nautico. Mentre si crogiola nel dolore e nel senso di colpa, il ragazzo si convince che il fratello sia ancora vivo e vuole cercarlo in mare. Scritto dallo stesso Wright, Il superstite è un dramma intimo e personale venato di nero e thriller che il regista compone in modo libero e composito.

Incrociando la narrazione al tempo presente con inserti più o meno onirici, Il superstite racconta il calvario di un ragazzo la cui fortuna di restare vivo ne diventa il dramma, tra l’incomprensione sociale e familiare, la riflessione su cosa significa essere vivi quando tutto intorno a te è morto e il bisogno di immaginarsi un altra possibilità, sorta di allegoria di un aldilà che la vita sulla terra sembrerebbe negare. Wright entra così nella testa e nella psiche del suo protagonista scegliendo di raccontarne la vicenda come una specie di videodiario, fatto di estratti di filmini, ricordi ripresi come un video “embedded”, frammenti di rimosso messi in scena con sensibilità che ricorda l’ultimo Malick. Giustapposizioni che sanno rendere efficacemente il flusso di scienza del protagonista, il suo scavo interiore, la contemporaneità del suo racconto intimo.

Wright si dimostra già abile nel condurre il racconto e nel circondare lo spettatore della sua atmosfera, costruita attraverso un dispendio stilistico e tecnico adeguato, efficace e che dimostra un certo polso, come dimostra il colpo di coda immaginifico nell’ultima inquadratura, quando l’esisto ci sembrava sensato ma prevedibile. Bravo George McKay, tra i giovani attori britannici migliori in circolazione.

Emanuele Rauco


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