Renzi, il bambino che vuole mangiare i comunisti, mi ha descritto la situazione politica con una metafora calcistica. Bersani è un centravanti che dopo aver guardato giocare i compagni e soprattutto gli avversari per vent’anni, adesso ha finalmente il pallone fra i piedi ed è in area, solo, a porta vuota. Muore dalla voglia di fare gol, ma nessuno ha il coraggio di dirgli la drammatica verità: “Pierluigi, a furia di aspettare sei finito in fuorigioco!”
Sarà il tema dei prossimi mesi e, a causa di una mia momentanea allergia al calcio, proverò a illustrarlo in chiave sentimentale. Quando ti dividi per troppo tempo fra due persone - coniuge e amante - il giorno in cui divorzi dal coniuge difficilmente ti metterai con l’amante. Finisci per lasciare entrambi, accomunandoli nel sentimento di nausea e rigetto che ti provoca quel periodo della tua vita. I politici di centro e di sinistra che per vent’anni si sono opposti in qualche modo a Berlusconi vengono percepiti dalla maggioranza degli italiani come una parte della stessa storia. Non è giusto, probabilmente. Di sicuro non è razionale. Ma è così. Quando si alza, l’onda del disgusto sommerge tutti, tranne il surfista che ha il coraggio e il tempismo (doti che a Renzi non fanno difetto) di montarci sopra. Il paradosso, ma forse il filo di continuità della Storia, è che il surfista è sempre un prodotto culturale dell’epoca sommersa. Perciò nel prossimo ventennio potranno cambiare molte cose, ma - come avete già capito - le metafore calcistiche no.
M. Gramellini