La soffitta urlò, o qualcosa del genere. Per un attimo Lisa vide tutto ciò che aveva davanti tendersi all’infinito verso il teatrino, e “oltre” il teatrino: poi fu lei stessa ad allungarsi a dismisura, risucchiata nella finestra insieme al suo pupazzo. E, infine, tutto si fece scuro. L’avventura di Lisa e Coso è appena cominciata e non sarà facile per loro riuscire a sventare il piano ordito da Corinna, che farebbe di tutto pur di vendicarsi della sua piccola padrona, che non l’ha mai fatta giocare come lei avrebbe voluto…
La narrazione, ampiamente alla portata anche dei lettori più grandi, vi trascinerà nel bizzarro e variopinto Mondo in Soffitta insieme a Lisa, Coso e agli amici Bart e Cristina, in quello che potremmo definire un moderno Wonderland tutto italiano.
Recensione
Toy story, il famoso cartone della Disney, ci ha mostrato con chiarezza che i giocattoli possono provare emozioni molto intense, a volte anche in contrasto con le virtù attribuite al personaggio che rappresentano o al loro aspetto tenero e delicato. Accade così che lo sceriffo Woody, icona della giustizia e della lealtà, cerca di far sparire il ranger spaziale Buzz Lightyear, suo rivale nelle attenzioni del piccolo Andy o, ancora, che Lotso, un enorme orso di peluche rosa che odora di fragola, sia un crudele tiranno. In nessun caso però la crudeltà e la cattiveria sono rivolte verso gli esseri umani: i giocattoli non attaccano mai i bambini, neanche nei casi in cui questi sono i responsabili diretti delle loro disavventure, al massimo possono rianimarsi quel tanto che basta per spaventarli e indurli a smettere con le loro crudeltà.
Emanuele Corsi, invece, crea uno scenario, dove i giocattoli possono mettere in atto sentimenti di vendetta contro i loro piccoli proprietari e operare un sovvertimento della realtà in seguito al quale bambini e giocattoli si scambiano i ruoli. Gli artefici di questa situazione sono proprio loro, i bambini che spesso non prestano attenzione alle necessità dei loro giocattoli: li coinvolgono in avventure pericolose rompendoli oppure li lasciano immobili per così tanto tempo da generare in essi un odio profondo verso i loro padroncini. I giocattoli rotti, abbandonati o semplicemente infelici della loro condizione trovano rifugio nel Mondo in Soffitta, cioè il posto dove vanno a finire tutte le cose che non servono più: una dimensione parallela in cui i giocattoli si trasformano in terribili mostri animati da rabbia e aggressività, scaturite dalla noia e dalla frustrazione. Questi mostri (pagliacci in scatole a sorpresa, granchi giocattolo, cavalli a dondolo mannari) attaccano tutto quello che incontrano e Lisa, Coso, Bart e Cristina, protagonisti de Il sussurro dell’uomo nero, devono riuscire ad evitarli se vogliono sperare di tornare tutti interi nel loro mondo, dove ad aggredire i bambini sono solo gli adulti e i bulli.
Il sussurro dell’uomo nero è un romanzo horror in piena regola con luoghi bui popolati da mostri-giocattoli ed esseri soprannaturali che scaturiscono da paure ancestrali (l’uomo nero) rivolto ai bambini (dai 9/10 anni) che lo possono leggere abbastanza tranquillamente perché la tensione non arriva mai a creare un’attesa ansiogena circa la sorte dei personaggi e gli sviluppi che li attendono. Il lieto fine, inevitabile in un libro per bambini, dice al piccolo lettore che dentro di sé racchiude tutte le potenzialità per costruire la propria storia confrontandosi con le paure che lo assillano, nonostante le difficoltà che può incontrare. Un tema più generale, trasversale a tutto il romanzo, è l’invito ad andare oltre le apparenze, ingannevoli per definizione: la bambola elegante e delicata è in realtà un mostro crudele, mentre il pupazzo sdrucito e bruttino è un eroe coraggioso e leale, anche se non conosce le buone maniere.
Dal punto di vista del lettore adulto, la pecca principale del romanzo è la mancanza di suspence, soprattutto per il continuo ricorso a dei ex-machina che salvano la protagonista (detto per inciso, una bambina abbastanza antipatica che non ascolta mai i consigli di nessuno: ma questo, ovviamente, è l’opinione un’adulta). Inoltre, alcune domande rimangono insoddisfatte. Perché alcuni giocattoli si trasformano in mostri e altri, pur trovandosi nelle stesse condizioni di abbandono, no? Perché Coso a volte è un giocattolo e a volte, nonostante la necessità del suo intervento, rimane un pupazzo inanimato? Queste mancate risposte lasciano insoddisfatto il lettore più disincantato mentre, forse, non interferiscono con il piacere della lettura nel caso di un bambino.
Le ultime righe di questa recensione sono infine per i bei disegni di Ilaria Tuti, autrice e illustratrice, che riescono a comunicare in modo immediato la tensione e il senso di smarrimento dei protagonisti dando al racconto quell’atmosfera cupa che manca alla narrazione.
Giudizio:
+3stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Il sussurro dell'uomo nero
- Autore: Emanuele Corsi
- Illustrazioni: Ilaria Tuti
- Editore: Nero Press
- Data di Pubblicazione: 27 maggio 2014
- Collana: Inizi
- ISBN-13: 978-88-98739-14-1
- Pagine: 202
- Formato - Prezzo: brossura – 15,00 Euro