Ieri sera durante le prove di regia dell’opera Tosca, una bambina del coro delle voci bianche mi ha chiesto cosa significava fare “tableau“. Il regista infatti lo aveva chiesto poco prima a tutti gli artisti presenti sul palcoscenico.
Le ho spiegato che la parola è di origine francese e che sta a significare “quadro“.
Fare “tableau” significa quindi stare immobili generalmente alla fine di un atto o dell’opera stessa per pochi secondi, proprio come un quadro di modo che il pubblico possa apprezzarne la scenografia, la coreografia, i costumi e poi applaudire.
A volte il tableau può anche aprire una scena o più scene dove gli artisti da una posizione statica, prendono vita creando poi le situazioni previste dal libretto.
Le ho spiegato che la parola è di origine francese e che sta a significare “quadro“.
Fare “tableau” significa quindi stare immobili generalmente alla fine di un atto o dell’opera stessa per pochi secondi, proprio come un quadro di modo che il pubblico possa apprezzarne la scenografia, la coreografia, i costumi e poi applaudire.
A volte il tableau può anche aprire una scena o più scene dove gli artisti da una posizione statica, prendono vita creando poi le situazioni previste dal libretto.