il tacco dodici

Da Guchippai
la mia amica F mi invita all'inaugurazione della mostra che ha contribuito ad ideare e realizzare; sa benissimo che detesto questo genere di eventi mondani, così come io so benissimo che lei ci tiene che ci vada, anche se non ne ho ancora capito la ragione perchè le volte che mi presento riusciamo a scambiare a stento due parole, visto che lei è impegnata con gli addetti ai lavori e con gli ospiti che fanno parte della cricca della categoria professionale a cui lei appartiene. troviamo come compromesso che ci vada alle 21, quando la maggior parte del pubblico dovrebbe essere svaporato. arrivo e la trovo che si lamenta perchè ha male ai piedi e vuole assolutamente andare a cambiarsi le scarpe. il motivo è che lei, tipo da sneakers, si è messa quelle scarpe che vanno di moda adesso, con la zeppa e pure il tacco. le chiedo perchè ha voluto farsi del male, tanto più che indossa i pantaloni e quindi in pratica manco si nota che cosa ha ai piedi; mi risponde che l'occasione lo richiedeva. taccio; mi rendo conto che una che si presenta a un'inaugurazione, seppure in ritardo, coi sandali da frate non ha le credenziali per ribattere. taccio, e però rifletto che a questo punto della mia vita io non ho più la minima intenzione di scendere a questo tipo di compromessi. mi vesto come piace a me, che la cosa sia adatta alle circostanze oppure no; prima di tutto devo sentirmi a mio agio con me stessa e non m'importa di ciò che pensano gli altri. per il resto le cose vanno come da copione: arrivano persone a cui lei presta tutta la propria attenzione, perciò mi defilo fra un salamelecco e l'altro, stanca di starmene in un cantuccio da sola come una cogliona. 

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :