Quest'opera di Marzia Carocci, aretina di nascita e residente a Firenze, autrice di testi poetici, recensionista e operatrice culturale, è un testo non facile, ascrivibile al genere del romanzo breve, che affronta con estrema crudezza e realismo alcune tra le tematiche più amare del mondo odierno.
In primo luogo, il disagio adolescenziale, descritto in toni altamente drammatici in una narrazione in prima persona di una ragazza bella, non amata e non voluta da chi l'ha messa al mondo, che cerca il senso della propria esistenza segnata dalla brutalità e dalla violenza.
A seguire, la tematica ancor più drammatica della prostituzione e dell'abuso sui minori, con la raccapricciante descrizione della lunga serie di orridi adulti che fanno scempio dell'innocenza e della gioia di vivere della protagonista, Eleanor, la quale si aggrappa ai propri sogni, vagheggiando la fuga in un'idilliaca casetta rossa sulla collina, e intanto si aggrappa al diario, un taccuino color porpora, unico regalo ricevuto nell'infanzia dai suoi infelici genitori.
Vi è poi un nucleo tematico di ulteriore drammaticità: quello della disgregazione delle famiglie, dell'indifferenza nei rapporti tra coniugi e tra genitori e figli; e infine la descrizione degli effetti nefasti della tossicodipendenza, che dissolve nel nulla le sue vittime e le consuma progressivamente, alienandone la dignità e l'umanità.
Un libro amaro, di violenta denuncia di tutti gli orrori della società contemporanea, utile alla riflessione e al dibattito sui nostri tempi e sulla necessità di una speranza, per quanto ardua, per i più giovani e per tutti.
Ilaria Celestini
Direttore editoriale TraccePerLaMeta Edizioni,
sezione narrativa e prosa