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Il tagliando all'io

Creato il 09 aprile 2013 da Lucas

Spesso prendo me stessoe lo porto in un postoper sapere se è a postoo se invece abbisognadi un po' di vergognaper tutto l'orditodi un ioesibitoper tutta la tramadi un io che si ama (e non ama)di un io che continuamente gli sembradisperdere le umane membraalla ricerca di qualcosa di altroche lo rendano scaltrocome se l'altro fosse uno scudoche difenda il suo essere nudo.
In quel posto abita un saggioche ripete sovente: “Coraggio”.cosa che dice a qualsiasi coglioneche va lì per farsi dare ragioneche va lì per farsi dare confermache il suo io è sulla terrafermache non è come teme dispersocome un niente nell'universo.
Ma il saggio non si scomponeper chi non vuole mutare ragione.Sta fermo, sorride, aspetta che qualcuno gli offra una sigarettao che qualcuno sia dispostoad ascoltare quanto riporto tosto:
“Questo nienteche tanto fa maleè la cosa più di tutte normaleè la cosa più di tutte diffusaè il buco che inghiotte e ti smusache sfila la storia e il sensoe assorbe il tuo sforzo melensodi vivere come se tuttofosse diverso da un grande ruttola cui eco ancora si sentevibrare – sola nota del niente.La vita è solo una circonferenzaun nonnulla fatto di apparenzain cui esiste una sola manieraper avere potere per fare carriera.
E ora ti sbrano un orecchioe quindi ti caccio in un secchioperché quello che conta è la forzain questi 5 minuti in cui il niente si smorzain cui tutto sembra che esista e ci siain cui ogni mamma è maiala ma non la mia.Io sono un uomo e tu un nienteio rido e godo e tu sei un fetentemi ronzi intorno affamatodi pane e desiderio sputatoavanzi della cena del capitalela selezione del più stronzo è quello che vale
Vedi se là fuori nella pausa del mondoc'è qualcuno che vince senza essere immondoc'è qualcuno che gode senza essere sazioc'è qualcuno che ride senza essere Fazio.Va' e poi torna – e nel caso mi dirai;ora sparisci, ché ho sonno oramai”.
Anch'io – e il me stesso ritorna senzaaver fatto il tagliando. Pazienza.

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