Un nemico un casa, il PC do B, che gestisce un solo Ministero, quello dello Sport, è quello che ha avuto più amputazione, passando da una previsione di spesa iniziale di 2,4 miliardi a 1,5, con una perdita del 64%.
Gli altri tagli non hanno seguito una corretta gestione del peso politico degli organismi, ma si sono basati su compromessi politici e di interessi diversi, vincolati ai gruppi che comandano le diverse aree del Paese.
Alcune delle azioni di taglio lasciano aperta la porta a futuri aggiustamenti, come i 18 miliardi di tagli agli emendamenti parlamentari, che lasciano la base del governo nel Congresso Nazionale scontenta. Questo aumenterà la pressione di potere dell’Esecutivo sul Legislativo, che sarà una tattica per ammortizzare gli interessi del Legislativo in cambio di sostegno parlamentare agli interessi dell’Esecutivo.
Altri tagli sono solo di facciata, come i 3,5 miliardi risparmiati nelle spese del personale, poiché non sono altro che soldi risparmiati bloccando tutte le assunzioni e i concorsi pubblici per un anno. Soldi che saranno spesi l’anno prossimo, unitamente ai suovi concorsi, a cui si dovranno aggiungere gli interessi da pagare a coloro che avendo vinto un concorso pubblico, con definizione dell’incarico, si vedranno posticipare la loro effettiva assunzione di molti mesi
Anche la ventilata riduzione delle spese dei benefici assistenziali è solo fumo negli occhi, perché chi ha diritto deve ricevere il suo diritto. Eventuali, risibili, tagli, potranno avvenire solo in caso di provata frode nell’ottenimento del beneficio.
Infine, il Governo non sta tagliando le spese, le trasferisce semplicemente per i prossimi esercizi finanziari. Inoltre tagliare 50 miliardi di spese su future su un Preventivo di Spesa, probabilmente scritto già pensando a questa manovra politico-pubblicitaria, è solo vendere fumo.
Se si voleva veramente dimostrare l’onestà politica nel taglio delle spese, il conto doveva essere fatto sulle spese sostenute nel 2010, e tenendo come parametro quei dati definire i veri tagli alle spese. Questo avrebbe dato fiducia agli analisti, che non si lasciano accecare dalla fumata creata per accecare il popolo.
Ma una attenta lettura dei dati rileva anche una palese anticostituzionalità dei tagli, la dove dice che saranno tagliati 578 milioni al Ministero della Salute. Poiché la stessa Costituzione brasiliana dispone che occorre spendere per la salute, in un anno, quello che si è speso l’anno precedente più la variazione del PIB. Dato che l’anno scorso sono stati spesi 67 miliardi, quest’anno (2011) si devono spendere 67 miliardi più i 6 miliardi che corrispondono alla variazione del PIB.