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Il tanto risultato atteso: Fab Academy Graduate!

Creato il 28 luglio 2015 da Alessandro Ligas @TTecnologico

di Alessandro Ligas

Per la prima volta in Italia si è potuto seguire la Fab Academy, il principale corso di fabbricazione digitale della rete mondiale dei Fab Lab. L’Academy riprende il corso “How to Make (Almost) Anything”, tenuto presso il MIT da Neil Gershenfeld a partire dal 1998 ma li apre a chiunque organizzandosi in maniera distribuita nella rete mondiale dei FabLab.

I FabLab, nati per caso, da una intuizione di Gershenfeldche, che ha voluto “democratizzare” le tecniche della fabbricazione digitale, si sono diffusi in questi ultimi anni a macchia d’olio in tutto il mondo. Anche la Sardegna ha creato i suoi e da qualche giorno ha i suoi primi Fab Academy Graduate!

Fab Lab Academy Graduate

Fab Lab Academy Graduate

3 sono i sardi che hanno partecipato e si sono diplomati alla Fab Academy: Francesca Mereu (con il Fab Lab Cascina) classe 1977, architetto, artista digitale e ricercatrice in Interactive Art, è PhD in Arte digitale per la Universidad Politécnica de Valencia (Spagna). Ha curato l’organizzazione e la coordinazione del FabLab Sardegna Ricerche, primo FabLab della Sardegna, affiliato alla rete della FabFoundation, nell’ anno 2014; Antonio Burrai (con il Fab Lab Frosinone) classe 1978, fino a 19 anni vive in Sardegna, poi a Roma dove si laurea in Ingegneria delle Strutture con una tesi sulla aero-idrodinamica delle barche a vela. Scopre a Roma il mondo della digital fabrication grazie agli amici del FabLab Roma Makers, e, innamoratosi di questo mix tra tecnologia e tradizione, decide di fondare il FabLab Olbia a fine 2014; e Daniela Frogheri (con il Fab Lab Monterrey – Messico) classe 1975, laureata in ingegneria-architettura all’Università di Cagliari, dal 2013 a Monterrey come professore del Dipartimento di Architettura presso l’Università di Monterrey (UDEM), è uno dei fondatori e ricercatori del Fab Lab Monterrey.

Il corso suddiviso tra le lezioni tenute in videoconferenza da Neil Gershenfeld, e la pratica tenuta nei FabLab partecipanti dove si viene seguiti da istruttori locali che a loro volta hanno studiato nella Fab Academy, è un percorso intenso ed affascinante. Antonio Burrai ci ha raccontato “ammetto di aver inizialmente sotto stimato l’impegno richiesto, nonostante i miei tutor, nelle prime settimane, continuassero a ripeterci: preparatevi alla “frustrazione”, questo sentimento vi accompagnerà fino alla fine. Ho scoperto poco dopo infatti che: i tempi molto stretti, la forte complessità di alcuni esami (in primis la temibile elettronica), l’obbligo di costruire fisicamente componenti il cui funzionamento era una “conditio sine qua non” per accedere agli esami successivi, il vincolo della documentazione in inglese su un sito web pubblico di tutte o quasi le operazioni svolte durante gli esami,il forte carico lavorativo della vita normale (sono un ingegnere strutturista coinvolto in grosse opere pubbliche in Danimarca e Kazakhstan) sarebbero stati fonti di estremo stress. A questo sommiamo il metodo di insegnamento di stampo “americano”: questo è il problema, trovatevi la soluzione…da soli !

Anche Francesca Mereu è dello stesso avviso “è stata durissima…ma l’esperienza principale non e’quello che hai imparato ma come e con chi l’hai condiviso. Partecipare e fare esperienza contemporaneamente con altri fablab di tutti i continenti è stata un esperienza completa che ti fa stare nel mondo E soprattutto ti fa capire che si può fare (quasi) tutto… You can make(almost) anything!! E non ci sono limiti!

Il diploma sarà consegnato direttamente a Boston il 6 Agosto durante “The 11th Fab Lab Conference and Symposium” la conferenza annuale della comunità mondiale dei Fab Lab.

Le tematiche affrontate durante il percorso di studio sono state tante, a riprova che il fab lab non è soltanto la stampa 3D, “una cosa è certa: la stampa 3d è molto pop in questo momento, ma è una briciola dell’enorme mondo della fabbricazione digitale!” come ci ha confermato Antonio Burrai, e sono confluite tutte in un progetto finale.

Piske
Antonio Burrai ha presentato Piskeun veicolo sottomarino completamente D.I.Y. (elettronica e scafo). E’ stato bello parlare con Neil Gershenfeld di una “small island in the Mediterraneum Sea”, e di un pesce pronto a navigare nei suoi mari!. “Piske”, ispiratonella forma ad una rana pescatrice, in realtà è una sorta di registratore ambientale low-cost: viene lasciato libero nei fiumi, laghi, mari e, grazie ai suoi sensori, registra dei parametri ambientali (temperature, pressione, pH, etc.)”.

http://fabacademy.org/archives/2015/eu/students/burrai.antonio/presentation.mp4

logo
Francesca Mereu ha presentato Esoleun progetto nato dal campo della fashion technology e dal wearable technology. Una soletta interattiva che misura la pressione del piede, utile per correggere la postura, ed altri parametri che,sempre nel campo fashion, ci permettono di attivare con la camminata altri sensori che saranno posti in gioielli elettronici coordinati. Insomma un progetto al femminile pensato per le donne”.

http://fabacademy.org/archives/2015/eu/students/mereu.francesca/presentation.mp4

SKIN2

Daniela Frogheri ha presentato TransSynaesthesia un progetto attraverso cui è possibile stabilire una comunicazione tra sensi umani, esseri viventi, atomi e bits, portando la sinestesia umana oltre la sfera personale, trasmettendola al mondo delle cose materiali. Un concetto che deriva da alcune riflessioni sul rapporto tra i processi atomici e tassonomici del “fare umano”, su come sono le cose che facciamo e il modo in cui le facciamo che le rende tali. Un progetto che tenta di potenziare il modo stesso di comunicare, scrive Daniela Frogheri nel sito del FabLab Monterrey, attraverso il quale presenta il suo progetto, “con questo esperimento, voglio cercare di creare qualcosa multidimensionale, in grado di potenziare la comunicazione tra i sensi umani, il mondo digitale, la materia e il dinamismo degli altri esseri viventi”. Un modo per mappare e visualizzare la sinestesia umana ossia quel fenomeno percettivo che consiste nella fusione, in un’unica sfera sensoriale, delle percezioni di sensi distinti. In questa fase del progetto ci si è focalizzati sulla sinestesia che associa i numeri, le lettere dell’alfabeto e le parole ai colori e e su alcuni comportamenti connessi a tali associazioni; inizialmente le corrispondenze sono mappate grazie alla realizzazione di un’interfaccia apposita che connette segni e suoni, per poi essere restituite come output attraverso dei LED RGB, ed una pelle sintetica che assume il colore e il comportamento degli elementi mappati, per cui possiamo vedere i colori e le variazioni dei numeri, delle lettere e delle parole quando li scriviamo o quando parliamo.

http://fabacademy.org/archives/2015/sa/students/frogheri.daniela/presentation.mp4

Ora aspettiamo che i frutti di questi diplomi si diffondano e contaminino la realtà sarda dando vita a nuovi progetti ed a nuove opportunità.


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