Il piano di dismissioni del patrimonio immobiliare della Fondazione Enasarco sta procedendo con successo.
Il Tar del Lazio Il 4 agosto scorso, ha respinto un’istanza di tre inquilini che volevano sospendere le vendite degli immobili della Fondazione Enasarco.
Il Tar del Lazio con l’ordinanza n. 2962/2011 ha dichiarato che per la missione previdenziale la Fondazione Enasarco ha una funzione pubblicistica, quindi opera per la collettività.
Proprio per questo i ministeri dell’economia e del lavoro hanno tempo validato, il Piano di dismissioni, frutto di un accordo con le organizzazioni sindacali degli inquilini.
Secondo il Tar del Lazio tale funzione, potrebbe essere compromessa, con pregiudizio per gli iscritti beneficiari del trattamento pensionistico.
Enasarco è consapevole della natura pubblica della missione previdenziale che ovviamente deve proseguire.
La Fondazione eroga oltre 100 mila prestazioni previdenziali all’anno, 12 mila prestazioni assistenziali, amministra il patrimonio di oltre 400 mila iscritti nel loro interesse e lavora per garantire la sostenibilità del proprio bilancio.
Enasarco da tempo non è più un ente pubblico ma, è un organismo di diritto privato.
Il Tar del Lazio afferma che, Enasarco non rientra nella normativa applicata alla gestione dei patrimoni immobiliari degli enti pubblici.
Il patrimonio immobiliare di Enasarco, non può essere venduto con modalità simili a quelle delle cartolarizzazioni. Inoltre, nonostante la Fondazioneha avuto iniziative volte alla piena tutela degli inquilini, adottando rispetto alle cartolarizzazioni, modalità migliorative.
La Fondazione non uscirà del tutto dal mattone ma continuerà ad investire in fondi immobiliari.
La Fondazione farà investimenti prudenti, che garantiscono rendimenti migliori.
La Fondazione è stata la prima Cassa privatizzata ad avere un controllo interno indipendente, ed ha anche progettato e poi avviato un piano di ristrutturazione dei titoli. Enasarco è in sostanza un investitore professionale che è sempre riuscito a tutelare il patrimonio degli agenti.
In conclusione parliamo dell’accordo sottoscritto da Cisl, Uil e Ugl e firmato con i sindacati a tutela dei portieri e di coloro che puliscono gli immobili. Questo accordo è frutto di una lunga trattativa in cui tutti sono impegnati per arrivare a una soluzione per tutti.
I portieri continueranno a lavorare per i condomini con un contratto a tempo indeterminato e con il divieto di licenziamento per 5 anni, oppure possono ottenere un incentivo fino ad un massimo di 50 mila euro.
Alcuni portieri hanno già acquistato appartamenti dato che ora hanno la possibilità di acquistare alloggi di servizio alle medesime condizioni date a tutti gli inquilini , inoltre chi non ha possibilità di acquistare un alloggio sono previsti contratti di affitto di 8-9 anni a canoni concordati.
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