Il tavolo del riciclo!

Da Gattolona1964

riciclarelebottilgeidivetroL’arte di creare un tavolo in tema con stagione, ricorrenza, cerimonia o più semplicemente per sedersi a tavola ed essere felici di farlo è una tra le mie passioni preferite. Posso farmi ispirare da qualsiasi elemento che trovo in natura, oppure anche da contenitori di vetro o plastica, latta, legno e ceramica, che se non pensati per sopravvivere, finirebbero sicuramente nella differenziata. Oggi vorrei proprio parlarvi di semplicità primaverile condita con un pizzico di fantasia, mescolata con voglia e desiderio di creare con la mente e con le mani. Se guardiamo le nostre borse della spesa, una volta arrivati in cucina e pronti per riporre gli acquisti ci accorgiamo subito che la metà sono sicuramente confezioni, imballaggi, contenitori. Quando partì anche nella mia circoscrizione l’innovazione della raccolta differenziata riguardante l’immondizia, confesso che non la presi molto bene ed il pensiero correva al tempo che avrei perso per dividere i capelli naturali dei miei famigliari dai miei, che sono tinti di biondo. Poi con il passare dei mesi guardai la faccenda da un altro punto di vista e scoprii che con le bottiglie di vetro dell’olio, della conserva, dell’aceto e della birra potevo ricavare dei meravigliosi vasi portafiori. Il tavolo del riciclo!

E se volete li trasformiamo in altrettanti simpatici vasi porta pettini e spazzole da bagno, porta spazzolino e dentifricio, porta pennelli per maquillage. Nell’armadietto delle medicine? Per termometri, cerotti, bende, garze, tappi per le orecchie, mascherine per l’aereo….Invece per la cucina li utilizzo per dividere i mestoli grandi dai piccoli, i forchettoni, le coltelline da salume, il mattarello fa bella mostra in un grande contenitore maxi che serviva per le marmellate. In camera, invece li uso in modo leggermente più elegante: faccio strati di fazzoletti da naso in cotone o pizzo, anche rotti o strappati, tanto quando sono piegati non si vedono, li alterno a collane di bigiotteria, poi aggiungo conchiglie, altri pizzi e per ultimi, in alto gli anelli! Prima occorre mettere in ammollo vasi e bottiglie, per togliere colla ed etichette, poi asciugarli bene e lasciarli almeno un giorno fuori all’aria. La cosa migliore sarebbe pitturarli subito, a seconda di ciò che vogliamo contengano. L’ azzurro ed anche il verde acqua marina sfumato di grigio e di giallo tenue,. Sono perfetti per i bagni e per lo studio di lavoro. Li lascio invece trasparenti e naturali se conterranno fiori e rami di frutta, li impreziosisco con pizzi e stoffe se dentro metto colori, fotografie, lettere arrotolate e quei piccoli ricordi che non desidero avere sempre sotto agli occhi! In campagna ora ci sono fiori bellissimi sulle tonalità dei gialli e dei viola, qualche residuo di margherita, molti rami di frutta chi iniziano a germogliare: ne metto uno per ogni bottiglia con un poco di verde e li spargo in quegli angolini della casa poco vivaci e un poco spogli! Nel caso dell’apparecchiatura della tavola amichevole ed informale, accosto un vaso non troppo grosso di quelli da marmellata o da sughi pronti, vicino ad ogni commensale come fosse un segnaposto. Sopra con un pennarello indelebile, scrivo a caratteri speciali il nome dell’invitato! Se ho tempo e con l’aiuto prezioso e molto estroso di mia figlia, alla base della bottiglia mettiamo il tovagliolo. Rigorosamente di carta, piegato a plissè, che riprenda uno dei colori dei fiori e della tovaglia di carta cerata o di carta lavabile. Al posto dei bicchieri? Tutte le tazze da caffeelatte spaiate che sono rimaste, con manici o senza e le cosiddette scodelle! Il porta pane? Sarà un vecchio cestello della lavatrice abbellito dai tovaglioli e la caraffa dell’acqua? Le bottiglie per l’olio d’oliva con attaccata una strisciolina di cotone bianco grezzo,( quello delle lenzuola e salviette di un tempo per intenderci) e scritto “F” o “N” cioè, frizzante o naturale! Alice li ha dipinti con pennello e vernice per stoffe! Due piccole e rotonde scatole di vetro che contenevano il tonno sono state lavate in lavastoviglie, messe in ammollo una notte con aceto bianco e bicarbonato, poi bene asciugate, dipinte fuori con la scritta “fra sale” e “fra pepe” e sono diventate la saliera spiritosa! Le posate: di plastica e colorate! Il cibo? Non riciclato ma semplice e naturale, come gli invitati: veri e simpatici. Vedremo prossimamente qual’è un menù adatto a questo tavolo del riciclo!

(le foto sono state prese dalla rete al solo scopo dimostrativo, perchè sono in attesa di ricevere a casa il carica batteria per la mia macchina fotografica. Posterò le mie creazioni appena possibile!)



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