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Il Teatro, che tragedia!

Creato il 06 marzo 2012 da Mrs Garrick

No, specifichiamo: io adoro il teatro. Quello che odio è la galleria del teatro al museo. Anzi dire che la odio è un eufemismo: la detesto proprio. L'ho detestata subito da quando è stata aperta nel 2009, e l'ho detestata in modo particolare un paio d'anni fa quando i nostri baldi curatori ci avevano aggiunto una saletta con una video installazione sulla morte di Ofelia: cinque cortometraggi in cui l’attrice ‘moriva’ in modi diversi, ma sempre con grida lancinanti e, soprattutto, acutissime. Una cosa che faceva venire la pelle d'oca. Una vera gioia per le orecchie. Grazie al cielo era un'istallazione temporanea, ma sufficientemente lunga da farmi temere per la mia sanità mentale. Fortunatamente soffro di emicrania (credo che quella sia stata la prima volta in vita mia in cui ho considerato l'emicrania una fortuna...) condizione grazie alla quale mi sono evitata gli strilli di Ofelia per il periodo restante dell'istallazione. 

Come se non bastassero le 'ofelie' di rito, nella galleria del tetro ci sono riproduzioni di macchinari di scena che riproducono suoni di tuoni e tempeste, video e filmati di concerti e interviste che punteggiano ogni parete, audioguide e persino un mini-teatrino per le (frequenti) live performances e le numerose scolaresche e i gruppi di adolescenti presenti e passate (= le loro madri) in costante pellegrinaggio ad ammirare i costumi di scena di Mick Jagger e Adam Ant (quando era bello giovane e faceva il pirata) rendono il livello di rumore davvero intollerabile per i disgraziati (=noi guardasala) che in quelle sale ci dobbiamo passare non un'ora, ma un'intera giornata. Che almeno in passato potevamo abbassare volume dell’audio dei vari video. Ma quando si sono resi conto che spesso toglievamo il volume del tutto, i  curatori (bastardi dentro...) ci hanno sequestrato i telecomandi...

 

Il Teatro, che tragedia!

E allora nei momenti di disperazione più nera sogno di catturare i curatori, progettisti, tecnici (all the above) che hanno progettato cotanta tragedia e incatenarli alla thunder machine senza acqua e cibo o la possibilità di andare in bagno (che per tutto questo si aspetta la pausa pranzo, che mica si può lasciare la galleria incustodita, eh!) come si fa noi sfigati che in quella sala di tortura ci passiamo un’intera giornata, in compagnia degli strilli di Ofelia e di quelli centinaia di sfrenate scolaresche in libera uscita. Che forse allora se ne uscirebbero con un allestimento più fondato nel mondo reale …

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