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Il teatro rinascimentale e l’intermezzo.

Creato il 02 aprile 2014 da Ciociaria

 “Come oggi c’è la pubblicità a quel tempo c’era l’Intermezzo”.
 Giacomo Boncompagni, primo duca, e la marchesa Costanza Sforza a Isola del Liri. Nel 1659 Ugo Boncompagni finanziò la rappresentazione di una tragedia. Ne è rimasto, come succedeva a quel tempo, lo scenario. La tragedia era il “Ciro”, da Ciro il grande”, ma che si conclude con un “epilogo felice”, dice, a Sora, il capo della Polizia locale di Veroli e dottore di ricerca in Storia del teatro moderno e contemporaneo a Napoli, Vincenzo Ruggero Perrino. 
Poco dopo, nel 1660, sempre alla corte dei Boncompagni, in onore degli sposi fu rappresentato una seconda opera; il “Costantino” durante una festa di carnevale. Durante lo sposalizio della figlia dei Boncompagni. A Isola del Liri, nel castello, ci furono le due rappresentazioni con i fiumi Liri, Fibreno e Tevere. 
Vincenzo Ruggero Perrino è tornato a Sora per parlare degli spettacoli a corte nel Seicento e dell’esempio di Isola di Sora ma l’invito del Centro di Studi “V. Patriarca” è quello di continuare a studiare il teatro di scena a Isola. Notizie sullo spettacolo nell’alto medioevo sono su: www.senecio.it

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