Nei giorni scorsi è apparsa, su ECORISVEGLIO, la nostra prima intervista.Il direttore ha utilizzato questa frase. “…il successo dei viaggiatori ignoranti è forse questo raccontare un territorio in modo glocal, parlando del locale ma con un linguaggio globale..”.Il glocal è il futuro, in tutti i settori.Dobbiamo raccontare, non possiamo permetterci di spiegare un territorio.Un tempo era sufficiente “ NOI SIAMO L’ITALIA” ed i turisti accorrevano in massa.Ora non più.Il tempo dell’ESSERE è finito, per sempre.Ci sono colpe, specifiche, ma l’indagarle è un’inutile perdita di tempo.Andiamo avanti, siamo in una nuova era, in un nuovo mondo, quello del FARE!Dobbiamo rimboccarci le maniche per tornare ad essere l’Italia.Nel 2014, dati World tourism barometer, l’Italia occupava il 5° posto per arrivi internazionali ed il 6° posto per introiti.Non ha senso.Non perdiamoci nel calcolare la percentuale d’opere d’arte conservate in Italia rispetto al resto del mondo, ci faremmo del male.Il problema risiede nella mancanza di capacità di raccontare quel patrimonio artistico.Si spiega, non si racconta.Utilizzo un secondo passo dell’intervista sempre aiutato dalle parole del Direttore di ECORISVEGLIO, Andrea Dallapina: “..un modo per analizzare la storia locale cercando coincidenze, similitudini, racconti celati tra le righe dei manoscritti. Nel non aver paura ad interrogare per timore dello sguardo altezzoso dei custodi dell’ortodossia scientifica.”.Le nostre idee, i nostri interventi e/o le teorie che avanziamo possono far storcere il naso a studiosi, letterati, ricercatori o scrittori.Sono loro il nostro pubblico?No. Loro conoscono il territorio. Conoscono il bene prezioso che abbiamo tra le mani.Il nostro pubblico siete voi, uomini e donne che svolgono varie attività nella vita e che non hanno tempo di documentarsi. Lo facciamo noi per voi.Studiamo, ricerchiamo ed indaghiamo quello che abbiamo la fortuna di vedere ogni giorno. Non ci fermiamo ai libri, elaboriamo nostre idee, nostre teorie.Noi raccontiamo un territorio, non lo spieghiamo.Ricordate l’epoca del FARE e non dell’ESSERE.Il nostro è un paese meraviglioso.Il nostro futuro è meraviglioso.Se vogliamo uscire dal pantano nel quale ci siamo addentrati non rimane che FARE.Fare non significa guadagnare.Noi siamo “volontari culturali” sino a prova contraria.Tutto questo è nato per passione e si evolve per lo stesso motivo.Nei prossimi mesi costituiremo un’associazione culturale senza fine di lucro, che ci darà la possibilità, grazie a voi, di stampare in autonomia dei libri con i nostri racconti da distribuire durante le serate o gli eventi cui siamo invitati.Il guadagno derivante dalla vendita dei libri sarà utilizzato per stamparne altri.Non ci fermiamo.Molto è da FARE.
Fabio Casalini.Fondatore del progetto “I viaggiatori ignoranti”.