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Il tempo e la vita

Creato il 09 maggio 2012 da Antonio

Il tempo e la vita

Fulmine

A Laura Raffaeli che è dovuta rinascere.
In momenti di particolare concitazione, quando cresce l'ansia di portare a termine un compito in tempi brevi mio padre usa un'espressione per invitare a non fare le cose con troppa fretta: "c'è più tempo che vita!". Questa frase è uno di quei tesori inestimabili del mio lessico familiare che non ho mai sentito usare da altri che da mio padre che l'ha ripresa da suo padre, mio nonno.
"C'è più tempo che vita!", a pensarci attentamente è un'espressione incantevolmente contraddittoria, almeno in apparenza. Contraddittoria perché afferma chiaramente che la vita è più breve del tempo eppure mio padre usa quell'espressione per invitare alla lentezza. Ma se la vita è breve rispetto al tempo allora "c'è più tempo che vita" sembrerebbe quasi una sollecitazione ad essere più veloci possibile nelle faccende della vita. Ma è proprio nelle pieghe di quella apparente contraddizione che si dispiega tutta la ricchezza delle parole che costellano il lessico familiare.
Confrontare l'immensità del tempo con la brevità della vita fa sembrare poca cosa gli affanni della nostra quotidianità, spesso dettati da ritmi che non ci appartengono, non hanno nulla a che fare con le nostre stagioni interiori, con il metronomo che ci portiamo dentro da milioni di anni e che troppe volte disimpariamo ad ascoltare in pochi giorni.
C'è più tempo che vita non è solo un invito alla lentezza, è un richiamo al fatto ineludibile che è la vita a dover entrare nel tempo, a dovercisi adagiare, il rovescio è un compito assurdo, un non senso che richiama alla memoria quel bambino di S. Agostino che vuole svuotare il mare con un bicchiere. Quel compito assurdo è la mostruosa norma di oggi. Quell'assurdità sta facendo esplodere le nostre vite che in nessun modo possono contenere il tempo.

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