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Il tempo è un ruscello

Da Sharatan

Il tempo è un ruscello
“Il tempo non è che il ruscello dove vado a pescare. Vi bevo; ma mentre bevo ne scorgo il fondo sabbioso e vedo come sia poco profondo. La sua corrente scorre via, ma l’eternità resta.Vorrei bere profondamente e pescare nel cielo, il cui fondo è ciottoloso di stelle.”(Henry David Thoreau - Walden)
“I due anni trascorsi da Henry David Thoreau a Walden Pond sono stati soprattutto un esperimento personale di consapevolezza. Thoreau decise di mettere a repentaglio la sua vita per godere della magia e della semplicità dei momenti presenti. Ma voi non dovete cambiare la vostra vita o trovare un luogo particolare per praticare la consapevolezza. È sufficiente ritagliarvi un poco di tempo per stare tranquilli e per “non-agire” e per armonizzarvi con la vostra respirazione. Tutto Walden Pond è nel vostro respiro, così come il miracolo del mutare delle stagioni, come i vostri genitori e i vostri bambini, il vostro corpo al mondo esterno. È la corrente vitale in cui non vi sono altro che pesciolini dorati. Per vederli occorre solo la lente della consapevolezza. Thoreau l’ha compreso con estrema chiarezza a Walden Pond. Il suo messaggio finale è stato: “Per noi spuntatolo per giorno al cui sorgere siamo svegli.” Per cogliere la realtà della nostra vita, dobbiamo essere vigili nel momento in cui la viviamo. Altrimenti giorni interi, forse tutta l’esistenza, potrebbero trascorrere inosservati. Un modo pratico per riuscirvi è quello di guardare gli altri e chiedervi se li vedete davvero o se li immaginate solamente. A volte i pensieri funzionano come occhiali dell’immaginario. Quando li inforchiamo vediamo bambini, marito, moglie, lavoro, colleghi, soci e amici immaginari. Possiamo vivere in un presente immaginario rispetto a un futuro immaginario. Inconsciamente, coloriamo tutto, conferendovi la nostra impronta. Eppure, benché nell’immaginazione le cose possono cambiare e dare l’illusione di essere vive e reali, siamo pur sempre coinvolti in un sogno. Ma se togliamo gli occhiali, forse, proprio forse, potremo vedere con maggiore precisione che cose esiste veramente. Per far questo Thoreau aveva sentito l’esigenza di ritirarsi in solitudine per un periodo di tempo prolungato (rimase a Walden Pond per due anni e due mesi). “Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare i fatti essenziali della vita e per vedere se non fossi capace d’imparare quanto aveva da insegnarmi e per non scoprire, solo in punto di morte, di non aver vissuto.” La sua convinzione più profonda: “Incidere sulla qualità del giorno è l’arte più degna … Non ho ancora incontrato un uomo che fosse completamento desto. Come potevo guardarlo in volto?” (Jon Kabat-Zinn, Dovunque tu vada, ci sei già, Corbaccio ed.)

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