Sto facendo lavori socialmente utili: seleziono, ritaglio e incollo disegni di varia natura su cartoncini colorati. Lo faccio per la biblioteca della scuola, ed ho affinato varie tecniche di collage, nel frattempo socializzo con chi ha deciso di dare una mano e sto facendo conoscenza con mamme veramente in gamba, trovando anche ulteriori conferme, ai deliri che ogni tanto mi faccio. L'altro giorno il discorso è caduto sul coraggio di fare il secondo figlio, quando il primo ti ha messo duramente alla prova. C'era una mamma alla sua seconda gravidanza e lì, ammetto, ho mentito alla grande o meglio ho omesso, non tutto ma quasi. Lei m’incalzava con domande precise, sulla gelosia, sulla fatica, sull'organizzazione da rivedere, voleva una panoramica generale ed io ho dribblato fin che ho potuto. Avrei potuto dirle che il secondo è una passeggiata, che tutto sarà più facile, che lei sarà già preparata e capace e che il resto verrà da se, si insomma avrei potuto mentire oppure avrei potuto dirle che la seconda maternità per me è stata difficile quanto la prima, anzi forse di più, che non fossi preparata su nulla che non fosse stato cambiare un pannolino, che ho riaffrontato tutti i dubbi e le problematiche della prima volta con la difficoltà di non riuscire a capire perché l'esperienza accumulata con il primo, non mi stesse aiutando con il secondo anzi che addirittura ho dovuto resettare il cervello perché quelle che allora erano state delle soluzioni, non sortivano più benefici. E poi c'erano le questioni nuove che affrontavo per la prima volta, la gelosia appunto, e la fatica raddoppiata. Il sonno che era sempre più carente e la casa che aveva preso il sopravvento sul tempo che era sempre di meno. Potevo dirle la verità: non ho fatto né l'uno né l'altro. Ho scelto come scappatoia la diplomazia che tanto odio, perché dei diplomatici io non mi fido, e le ho parlato del dopo, e di quello che vivo ora, a distanza di quasi due anni. Le ho detto che riesco a fare una doccia in santa pace più spesso di quanto credessi, che mi passo lo smalto tutte le settimane e che posso addirittura dedicarmi alla cena mentre loro “beatamente” giocano insieme. Litigano? Si chiaro ma non è gelosia è solo comune fratellanza e comunque nella maggior parte dei casi se la spicciano da soli senza gravi conseguenze. Faccio con entrambi la spesa, con o senza carrello e spesso mi sono utili per ricordarmi cosa comprare, la piccola poi è l'addetta al cestino, anche se sembra stia trascinando un carrello in miniera. "E la tua vita sociale? Che ne è stato di lei?" A seguire i figli e tutte le loro attività, voglia a fare vita sociale! Conosco persone nuove praticamente ogni giorno e se volessi, ogni sabato saremmo a una festa diversa. Se volessi. "E il sonno? Che mi dici del sonno?" Ti posso assicurare che nel corso dell'ultimo anno sono state diverse le notti di sonno filato, senza risvegli e incursioni nel lettone e che nei giorni di festa dormiamo addirittura di più.Leggo libri, non come prima, ma un numero che può comunque considerarsi decente. Vado dall'estetista, non quanto vorrei e spesso nella pausa pranzo, ma con cadenza per lo meno mensile e comunque, prima di uscire, mi trucco ogni mattina. Conto in banca permettendo, faccio shopping ed ho ripreso il controllo sul mio corpo e sulla mia vita, scoprendo che loro non hanno bisogno costante della mia presenza e che anzi spesso se la cavano meglio quando non ci sono. Le ho detto questo. Una mezza verità o meglio una verità a metà. Non credo le sarebbe servito sapere com’erano andate veramente le cose, e conoscere i dettagli del primo anno in quattro e comunque non avrei avuto soluzioni da proporle. Credo al detto "Ci penserò quando sarà il momento" e comunque, sto per dire una banalità, la storia è sempre quella: il tempo passa e tutto si aggiusta.E’ andata via sorridendo.
Magazine Bambini
Sto facendo lavori socialmente utili: seleziono, ritaglio e incollo disegni di varia natura su cartoncini colorati. Lo faccio per la biblioteca della scuola, ed ho affinato varie tecniche di collage, nel frattempo socializzo con chi ha deciso di dare una mano e sto facendo conoscenza con mamme veramente in gamba, trovando anche ulteriori conferme, ai deliri che ogni tanto mi faccio. L'altro giorno il discorso è caduto sul coraggio di fare il secondo figlio, quando il primo ti ha messo duramente alla prova. C'era una mamma alla sua seconda gravidanza e lì, ammetto, ho mentito alla grande o meglio ho omesso, non tutto ma quasi. Lei m’incalzava con domande precise, sulla gelosia, sulla fatica, sull'organizzazione da rivedere, voleva una panoramica generale ed io ho dribblato fin che ho potuto. Avrei potuto dirle che il secondo è una passeggiata, che tutto sarà più facile, che lei sarà già preparata e capace e che il resto verrà da se, si insomma avrei potuto mentire oppure avrei potuto dirle che la seconda maternità per me è stata difficile quanto la prima, anzi forse di più, che non fossi preparata su nulla che non fosse stato cambiare un pannolino, che ho riaffrontato tutti i dubbi e le problematiche della prima volta con la difficoltà di non riuscire a capire perché l'esperienza accumulata con il primo, non mi stesse aiutando con il secondo anzi che addirittura ho dovuto resettare il cervello perché quelle che allora erano state delle soluzioni, non sortivano più benefici. E poi c'erano le questioni nuove che affrontavo per la prima volta, la gelosia appunto, e la fatica raddoppiata. Il sonno che era sempre più carente e la casa che aveva preso il sopravvento sul tempo che era sempre di meno. Potevo dirle la verità: non ho fatto né l'uno né l'altro. Ho scelto come scappatoia la diplomazia che tanto odio, perché dei diplomatici io non mi fido, e le ho parlato del dopo, e di quello che vivo ora, a distanza di quasi due anni. Le ho detto che riesco a fare una doccia in santa pace più spesso di quanto credessi, che mi passo lo smalto tutte le settimane e che posso addirittura dedicarmi alla cena mentre loro “beatamente” giocano insieme. Litigano? Si chiaro ma non è gelosia è solo comune fratellanza e comunque nella maggior parte dei casi se la spicciano da soli senza gravi conseguenze. Faccio con entrambi la spesa, con o senza carrello e spesso mi sono utili per ricordarmi cosa comprare, la piccola poi è l'addetta al cestino, anche se sembra stia trascinando un carrello in miniera. "E la tua vita sociale? Che ne è stato di lei?" A seguire i figli e tutte le loro attività, voglia a fare vita sociale! Conosco persone nuove praticamente ogni giorno e se volessi, ogni sabato saremmo a una festa diversa. Se volessi. "E il sonno? Che mi dici del sonno?" Ti posso assicurare che nel corso dell'ultimo anno sono state diverse le notti di sonno filato, senza risvegli e incursioni nel lettone e che nei giorni di festa dormiamo addirittura di più.Leggo libri, non come prima, ma un numero che può comunque considerarsi decente. Vado dall'estetista, non quanto vorrei e spesso nella pausa pranzo, ma con cadenza per lo meno mensile e comunque, prima di uscire, mi trucco ogni mattina. Conto in banca permettendo, faccio shopping ed ho ripreso il controllo sul mio corpo e sulla mia vita, scoprendo che loro non hanno bisogno costante della mia presenza e che anzi spesso se la cavano meglio quando non ci sono. Le ho detto questo. Una mezza verità o meglio una verità a metà. Non credo le sarebbe servito sapere com’erano andate veramente le cose, e conoscere i dettagli del primo anno in quattro e comunque non avrei avuto soluzioni da proporle. Credo al detto "Ci penserò quando sarà il momento" e comunque, sto per dire una banalità, la storia è sempre quella: il tempo passa e tutto si aggiusta.E’ andata via sorridendo.
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