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Il teorema di fumettopenia

Creato il 23 agosto 2015 da Paradisiartificiali
E un pò che non ci vediamo, almeno in queste vesti ufficiali, confesso che ultimamente il tristone intellettuale mi diverte molto di più,  vorrei poi potervi dire che è Agosto anche per me, ma invece, in realtà di ferie ancora nulla.
Negli ultimi tempi sul blog si è più volte espressa la lapidaria opinione sulla dozzinale qualità dei lavori di autori italiani (o presunti tali), Nick Banana, Sio, Recchioni; con Daryl Dark in particolare, ho tentato di fornire una mia idea chiara, sul perchè in Italia siamo messi così male, ebbene oggi sul maledetto sito sociale, come lo definisce il Tristone Intellettuale , mi sono imbattuto nell'ennesimo esempio di sfacelo in cui versa il mondofumetto nostrano.
Su Anteprima - che non è una rivista di settore, magari qualche asino certificato creda che lo sia, ma  è un solo  catalogo, dove paghi, se non sei panini e metti il tuo annuncio, ed ha un unico fine, indurvi a comprare fumetti - dicevo su Anteprima è apparso un trafiletto che annuncia l'integrale di Jeff Hawke, striscia fantascientifica di Jordan e Patterson uscita per la prima volta nel 1954, che non ha bisogno di presentazioni, un piccolo gioiellino che vanta già molteplici iniziative in Italia, e che questa, prima di essere accolta con necessario giubilo, va ricordato a chi legge, ha subito una "ricolorazione digitale".
Ne ignoro il perchè.
Il punto forte delle striscie  di Jeff Hawke, è sicuramente come affronta l'argomento Sci-fi, l'argomento UFO, è trattato in quelle avventure, in maniera sostanzialmente inedita per quegli anni, che ricordiamo caso mai ci fosse bisogno di farlo, erano anni di spietata propaganda, dove molte volte autori ed editori, col bene placito delle amministrazioni occidentali, identificavano i cattivi provenienti dai freddi abissi spaziali, come i russi, i giapponesi, insomma siamo in piena guerra fredda, e lascio a voi trarre le conclusioni, su come poteva essere influenzato il fumetto.
L'ufficiale della RAF Hawke, - striscia quotidiana apparsa sul Daily Express, un quotidiano inglese, la british invasion evidentemente ha radici più profonde di quelle che pensiamo-  è più una sorta di diplomatico, e  le immancabili invasioni aliene, vengono risolte con una originalissima diplomazia e proprietà di dialogo, su cui gli autori sviluppano trame  basate sulla scoperta e la comprensione di nuove culture, piuttosto che sulla guerra incondizionata.
Ma non è sull' iniziativa di 001 edizioni, ne su Jeff Hawke, su cui voglio fermarmi quanto su un esempio di marchetta, l'ennesimo,  su cui puoi malauguratamente inciampare, navigando in rete.
Il sito stavolta è: c4comic.it 
C4 Comic è un blog di informazione fondato da Riccardo BortolatoMarco Rubertelli e Nicholas Venè che segue il mondo dei fumetti in ogni suo aspetto.Scopo del sito è quello di fornire un flusso di notizie costante che spazi dalle ultime news alle uscite previste in edicola e libreria, passando per recensioni, speciali su eventi di particolare rilievo e interviste con autori ed editori, garantendo ai nostri lettori informazioni su ogni aspetto collegato in qualsiasi modo all’universo del fumetto.
Se sei appassionato di fumetti e ti piacerebbe scriverne, visita la nostra sezione “collabora con noi”!

Il post che mi ha fatto perdere qualche battito invece è questo: http://c4comic.it/2015/08/21/001-edizioni-arriva-ledizione-integrale-di-jeff-hawke/
L'autore del post ovviamente lo ha promosso on line,  è giornalismo e critica autogestita, scrivi un pezzo, ed in assenza di un distributore, tocca a te spammarlo un pò dappertutto, affinchè la gente ti legga; e qui casca l'asino. E mai animale fu chiamato in causa con maggiore efficacia.Mi cade l'occhio su questo post, in uno dei pochi gruppi che frequento sul maledetto facebook:
Il teorema di fumettopeniaCi tengo a sottolineare che chi posta è lo stesso autore del post, "La consigliate a chi non si è mai avvicinato?", fa vibrare il senso di ragno di qualcuno, ma è inutile partire premuniti verso certe realtà, bisogna approfondire, fare come Hawke, capirlo il nemico, così quando quando qualcuno si prende la briga di approfondire:
Il teorema di fumettopenia
 L'autore dell'articolo, ammette candidamente di non conoscere una sola vignetta del volume che inspiegabilmente promuove con un incipit che non lascia spazio a fraintendimenti:
Buone notizie in arrivo da Anteprima. Per tutti gli appassionati di fantascienza arriva infatti l’integrale, in quattro volumi editi da 001 Edizioni, di Jeff Hawke. 
Ma se non lo hai mai letto....ma buone notizie di cosa? 
Incuriosito dalla cosa, spulcio questo ennesimo baluardo dell'informazione di settore, d'altronde ormai chi segue il blog da tempo, lo sa che il Tristone inside, piuttosto che affidare suo portafogli a questa piattaforme di marchettari, preferisce chiacchierare con altri lettori, per sapere una sincera opinione su questa o quella opera.Ebbene dopo la veloce visita a queso C4, realizzo che come organismo di informazione di settore è esplosivo, come l'omonima  Ciclotrimetilentrinitroammina tanto cara a quei simpaticoni della CIA, da cui prende il nome.Nel sito c'è l'immancabile intervista a Recchioni, una sorta di Agente Smith della web .it. Letteralmente Onnipresente.Una cronaca, ovviamente manco a dirlo entusiata di ogni numero di Orfani, Ringo ect. ect.C'è ovviamente Sio, ed il suo Scottex, un inspiegabile articolo che promuovo quell' inutile aborto che è Nick Banana, isomma, per quante letture peschino dalle risme della tartaccia destinata alla differenziata si conceda la corpulenta redazione di questo sito, non c'è nulla che li scandalizzi.
E' tutto bello ed appetibile.Qualche dubbio ti viene: o scrivi perchè editori ed autori ti pagano, o effettivamente non capisci assolutamente nulla di fumetto, e se non hai idea di chi sia Jeff Hawke, il dubbio si fa spesso e diventa quasi tangibile.Il succo è che tutta questa faccenda non fa che confermare le mie più spaventose previsioni, a voler rendere geometrico il mondo fumetto italiano, ne ricaviamo in triangolo, con tre vertici:A) Editore ed AutoreB) LettoreC) Critica
Ora, se queste tre parole incutono un senso di freddo terrore anche a voi nel leggerle, benvenuti nel brutto mondo di fumettopenia:
Va da sè che non usciremo mai da questo buco nero, se  questi tre vertici si reggono solidamente e reciprocamente si sostengono: se mi propongo  come organo di critica, non posso pubblicare delle robe così palesemente promzionali, non sei un organo di critica o informazione, sei solo un marchettaro, che probabilmente si promuove ad editori con cifre di visualizzazione per fornire un servizio pubbliciatrio mascherato da recensione.Del vertice B non voglio nemmeno spendere un' ulteriore parola, sono sempre più convinto che gran parte del lettore medio italiano non capisca una assoluta, fava di fumetti, chiede spazzatura e spazzatura ottiene. L'invasione di  texani dell'ultima ora, giunti entusiasti alla colorata  Serendipity, sono un esempio lampante di cosa significhi oggi leggere in Italia.Contenti loro, contenti tutti.I veri vincitori in questa situazione di asinaro stallo , sono editori ed autori, con un costo minimo, si ritrovano uno stuolo di stagisti innamorati e gratuiti, che non fanno che promuovere i loro prodotti, quasi sempre scadenti. Varie volte sul gruppo del blog su Facebook mi è capitato di vedere video di persone che semplicemente scartano i pacchi postali che ricevono dagli editori, parlando bene del contenuto, senza averlo mai letto prima, unpackaging, credo si chiami questa pratica insana sovrasessuale.Sono un conservatore, sono ancora per la sana pratica dello sfilare mutandine di pizzo. Ma ad un certo punto la domanda sorge spontanea: in un circuito del genere,Dove A pubblica ciò che vuole B, e dove C pur di avere visibilità promuove autentico pattume, di cui B non è mai sazio, una visibilià da poi presentare ad A per avere un ricavo economico, non so quanto cospicuo ma dubito fortemente che ci paghi le bollette - che speranza abbiamo di recuperare un minimo di fumetto di qualità, o anche un commento disinteressato ad un' opera?Baci ai pupi.

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