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Il Terzo Reich per l’Europa. La rivoluzione socialista europea – Vari

Creato il 13 giugno 2013 da Maxscorda @MaxScorda

13 giugno 2013 Lascia un commento

Il Terzo Reich per l’Europa
Difficile scrivere dell’Europa oggi senza prendere posizione, senza schierarsi, limitandosi ad esprimere idee astratte.
Mai stato europeista e basterebbe dire che certe rivoluzioni dovrebbero provenire dal basso, altrimenti e’ facile confondere un’opportunita’ con una imposizione. Se poi il restare in Europa comporta per alcuni paesi membri dei disastri impensabili fino a qualche anno prima, e’ difficile pretendere piena fiducia e un qualsivoglia orgoglio di appartenenza. Guardiamo in faccia la realta’, in Italia si sta a discutere sull’accorpamento delle provincie e c’e’ chi ancora vuole erigere muri per tenere lontani i meridionali, figuriamoci che voglia si puo’ avere a mettersi assieme a dei tedeschi o dei francesi, oltre al fatto che tedeschi e francesi non hanno certo voglia di mescolarsi a noi.
La sola possibile soluzione sarebbe un ritorno alle origini, raccontare la cultura dell’Occidente, ricostruire uno spirito di appartenenza iniziando con le ragioni di una etnia culturale che abbraccia, non a caso, gran parte degli stati membri dell’unione.
Qui il vero nodo. Con la scusa multietnica, questa si vera follia che nessuno con un minimo di raziocinio puo’ pensare funzioni, esclusi coloro che con questa menzogna ci campano, e’ impossibile creare strutture comunitarie basate su storia e certo, anche razza. Razza e cultura, parole che solo a pronunciarle evocano anatemi strumentali e sorpassati, quando dovrebbero essere le uniche chiavi di lettura possibili per una Europa che sia anche comunita’. Qualcuno il secolo scorso cerco’ di ricreare, fondare uno spirito europeo, purtroppo all’interno di una logica distorta eppure servirebbe discernere le buone intenzioni dai terribili gesti che hanno cercato di portarli in atto.
Ebbene l’intento di questo libro e’ documentare l’idea che il nazionalsocialismo aveva per l’Europa, la ricostruzione storica e filosofica di una idea comunitaria piuttosto diversa da come i vincitori l’hanno poi raccontata, il che non mi sorprende affatto. Una lunga introduzione, esente da implicazioni politiche, cerca di ricostruire un territorio attraverso la sua storia, fatti ed errori che hanno tenuto separati dei popoli che potevano condividere un destino comune, perche’ nei secoli scorsi cosi’ fu fatto, basti pensare all’estensione dell’impero romano.
Viene da se’ che alla luce di quanto e’ avvenuto, gli sforzi della Germania non mirarono propriamente all’unione quanto alla conquista ma e’ pur vero che in taluni casi, vi siano fatti da analizzare sotto una luce diversa di quanto ci viene raccontato anche perche’ molto di quanto la Germania tento’ di fare, fu poi messo in pratica dalla Russia comunista, ricevendo il plauso proprio di coloro che cercarono di negare certe motivazioni.
Del resto si sa, la medesima affermazione conduce a Norimberga o alla presidenza della Repubblica, basta solo stare dalla parte giusta.
In quanto "euroscettico", neologismo terrificante ma tanto di moda, ero curioso di leggere una diversa interpretazione dell’Europa, curiosita’ che chiunque punti ad una verita’ storica quanto piu’ ampia possibile, dovrebbe avere. Serve ascoltare tutte, tutte le voci in campo e con testi come questi, strappati all’oblio da una casa editrice certo di parte ma non di meno coraggiosa come la Thule Italia Editrice, e’ possibile.
Per cio’ che mi concerne, resto fuori dall’idea di Europa unita e certo per me e’ troppo tardi per cambiare posizione ma se mai un domani sara’ possibile costruire un vero spirito europeo nelle nuovi generazioni, sono certo che la ricetta sara’ molto piu’ vicina a quanto e’ scritto in questo libro che alle menzogne di burocrati tanto ingordi quanto stupidi.

Scheda del libro


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