Senza essersi fatta prendere di sorpresa dal maltempo, immersa in un enorme scialle rosa, entra in stazione la lettrice; dalla borsa tira subito fuori Il testamento di Nobel e i suoi occhi a mandorla seguono ogni minimo particolare della storia. Dopo venti minuti però si accorge di essersi completamente persa nella lettura e scatta in piedi, per paura di aver perso il treno; controlla il tabellone luminoso e, libro ancora stretto fra le mani, si avvia verso il binario con un sorriso impercettibile sulle labbra.