by La Fuga dei Talenti e Vivo Altrove
1. Il fenomeno dell’espatrio dei giovani professionisti qualificati dall’Italia è un’emergenza nazionale. Si parte, ma non si torna (se non per assoluta necessità), né si attraggono giovani di talento da altri Paesi. In Italia non esiste “circolazione” dei talenti.
2. L’Italia non è un Paese per Giovani. È per questo che siamo dovuti andar via, o non possiamo a breve farvi ritorno. L’Italia è un Paese col freno a mano tirato, nella migliore delle ipotesi. Un Paese dove la classe dirigente -che si autoriproduce da decenni- ha fallito. All’estero i giovani hanno uguale diritto di cittadinanza delle generazioni che li hanno preceduti.
3. Il processo selettivo all’estero è di gran lunga più trasparente e meritocratico rispetto all’Italia. Anche la quantità di offerte lavorative è maggiore, di migliore qualità e meglio pubblicizzata.
4. Il percorso di carriera all’estero è chiaro, definito e prevede salari mediamente di gran lunga maggiori rispetto all’Italia, soprattutto per giovani neolaureati.
5. All’estero non conta l’anagrafe: puoi ottenere posizioni di responsabilità a qualsiasi età, se vali. Anche a 25 anni.
6. La “raccomandazione” all’estero è trasparente: chi segnala ci mette la faccia e si gioca la reputazione. In Italia è nascosta, premia i mediocri, i “figli-nipoti-cugini di” e i cooptati. Il nepotismo è una piaga nazionale, da debellare anche mediante l’introduzione di uno specifico reato penale.
7. All’estero si scommette sulle idee dei giovani. Le si finanzia e le si sostiene, nel nome dell’innovazione. In Italia -invece- i finanziamenti vanno prevalentemente a chi ha un nome o un’affiliazione.
8. All’estero esiste -in molti casi- un welfare state che sostiene i giovani, per esempio attraverso un reddito minimo di disoccupazione o sovvenzioni per il pagamento dell’affitto. In Italia il Welfare State è quasi interamente “regalato” agli anziani. I giovani sono abbandonati a se stessi, a carico delle famiglie. Il vero “ammortizzatore sociale” nel Belpaese sono le famiglie: lo Stato, la politica, hanno fallito.
9. All’estero esiste il ricambio generazionale: in politica, come in imprenditoria, come nell’accademia o negli altri settori della società civile, le generazioni si cedono il passo, per far progredire la società.
10. Noi giovani professionisti italiani espatriati intendiamo impegnarci, affinché l’Italia torni ad essere un “Paese per Giovani”, meritocratico, moderno, innovatore. Affinché esca dalla sua condizione terzomondista, conservatrice e ipocrita. E torni ad essere a pieno titolo un Paese europeo e occidentale. Ascoltate la nostra voce!