Il Tg1 viola codice tv-minori, nella Giornata universale dei diritti dell’infanzia

Creato il 20 novembre 2010 da Lalternativa

Oggi è la Giornata universale dei diritti dell’infanzia, ma il Tg1, il servizio pubblico radiotelevisivo italiano, la festeggia così: alle 13,30 manda in onda Michele Misseri che simula, con una corda fra le mani, come ha strangolato la piccola Sarah Scazzi.

Una scelta editoriale, quella adottata dal direttore del Tg1, Augusto Minzolini, che il presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della commissione parlamentare per l’Infanzia, Antonio Marziale, ha giudicato una netta violazione delle regole sul rapporto fra tv e minorenni. Secondo Marziale “oggi (sabato 20 novembre, ndr), nell’edizione delle ore 13,30, il Tg1 ha trasmesso la performance di Michele Misseri che, nel garage di casa sua e con tanto di corda tra le mani, mostrava agli inquirenti come aveva stretto la corda al collo della nipote. Un modo sensibilissimo, quello – ha proseguito Marziale – del servizio pubblico radiotelevisivo, per commemorare la Giornata universale dei diritti dell’infanzia. Come se non bastasse, il conduttore ha riferito che il filmato integrale è diffuso sul sito del Tg1. Direi che siamo alla frutta”.

Finalmente, diciamo noi, qualcuno si è accorto che al Tg1 si violano le regole e non solo quelle che riguardano come trattare notizie relative ai minori. Come ha ricordato il consulente della commissione parlamentare per l’Indanzia, la sentenza numero 6759 del 6 aprile 2004 della Corte di Cassazione stabilisce che la trasmissione di programmi radiotelevisivi di carattere informativo non gode di una particolare e differenziata garanzia rispetto ad altri programmi riconducibili a generi diversi.

“Pertanto – ha aggiunto Marziale – ci troviamo davanti a una palese violazione che, ovviamente, il presidente dell’Agcom, Corrado Calabrò, non avrà visto e su ciò abbiamo ormai fatto il callo. Ma speriamo l’abbia vista il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, supremo garante dei diritti dei cittadini, anche se minorenni e che oggi dovremmo festeggiare. È mortificante – ha concluso – dover constatare che nemmeno in un giorno così solenne per l’infanzia, anche solo emblematicamente, certe logiche cedano il passo”.


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