Tra i sette colli che delimitavano l’antica Roma, quello del Quirinale ha subito una così drastica trasformazione in epoca Barocca che oggi ne restano solo alcune pendenze. Fortunatamente questo danno ecologico (secondo un punto di vista attuale) ha lasciato in eredità palazzi impressionanti, piazzette decorate da sculture e la fotogenica fontana de ¨La Dolce Vita¨, la Fontana de Trevi, protagonista di un articolo in questo stesso blog.
E se le chiese multicolori e le impeccabili sedi delle accademie che si trovano in questa zona della Città Eterna ti sembrano poco, non ti preoccupare, perché hai l’imbarazzo della scelta tra quattro palazzi pieni di opere d’arte: il Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica, il Colonna, con capolavori di tutti i tempi e tutte le latitudini, l’Odescalchi e quello che oggi è il nostro protagonista, il palazzo delle Scuderie, davanti all’obelisco immortalato dalle immagini dei gemelli Castor e Polux.
Da circa un decennio, dietro le sobrie facciate di questo palazzo settecentesco, vengono presentate una dopo l’altra mostre di ogni tipo e su ogni epoca. Quella di cui ci occupiamo oggi rimarrà aperta al pubblico dal 25 febbraio al 10 giugno (vi lascio qui il link in cui trovare tutte le informazioni pratiche al riguardo http://www.scuderiequirinale.it/categorie/mostra-001 e tratta niente meno che del Tintoretto (1519-1594).
Nato nella Città dei Canali come Jacobo Comin, nome che, curiosamente, è stato scoperto solo nel 2007, praticamente ieri –non si dica poi che nella storia dell’arte tutto è già stato detto-, questo artista della cosiddetta Scuola Veneziana si trova a metà strada tra il tardo Rinascimento ed il primo Barocco. Per il colore dei suoi dipinti, la tematica, la composizione e il movimento che imprime ai suoi personaggi, nei suoi grandi affreschi il Tintoretto trasmette una focosità (uno dei soprannomi che gli furono assegnati in vita, appunto), che anticipa i temi propri del Barocco. Sebbene siano i ritratti ad avere particolare importanza nel suo lavoro –e molti di essi saranno esposti in questa mostra-, qui vogliamo mettere in evidenza le tue tele sulla mitologia pagana e sulla religione cristiana, temi che occasionalmente arrivano anche a mischiarsi, com’è comune in questo tipo di artisti. Bisogna tenere in conto che l’ultima importante esposizione ha avuto luogo nel Museo del Prado, e che bisogna tornare al 1937 per trovarne una di tale livello in Italia. Potremo ammirare, quindi, questi dipinti a tema religioso (soprattutto sul Nuovo Testamento) in cui un substrato pagano fa da co-protagonista. Ad esempio, l’incontro del dio Bacco con la sfortunata Arianna, che, abbandonata da Teseo dopo la morte del Minotauro, divenne oggetto d’attenzione di questo artista unico.
Candela Vizcaíno
La Città Eterna ha oltrepassato le frontiere dei suoi sette colli, e nella zona del Quirinale puoi trovare magnifici appartamenti a Roma da affittare per periodi brevi, per approfittare al massimo di questo quartiere pieno di palazzi e chiese.
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