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Il titolo Nba va agli Spurs che domano Miami e LeBron. L’impresa di Belinelli

Creato il 16 giugno 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

San Antonio torna sul trono Nba e fa cinquina. Gli Spurs si laureano campioni travolgendo i Miami Heat per 104-87 in gara 5 delle Finals chiuse con lo score di 4-1. Marco Belinelli è il primo italiano ad essere arrivato alle Finals e, soprattutto, ad essersi aggiudicato il titolo Nba. 

La vittoria del titolo Nba dei San Antonio Spurs (nba.com)

La vittoria del titolo Nba dei San Antonio Spurs (nba.com)

La vittoria di San Antonio e di Marco Belinelli. La franchigia texana conquista il quinto titolo della propria storia, a 15 anni dal primo trionfo e a 7 dall’ultima festa. Coach Gregg Popovich in panchina e l’eterno Tim Duncan in campo completano la collezione di anelli cominciata nel 1999. La vittoria di quest’anno è speciale anche per il basket italiano: Marco Belinelli, con il tricolore sul podio, diventa il primo giocatore del nostro paese a iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro della Nba. “E’ incredibile – dice -.  Sono felice di far parte di questo gruppo, di questa organizzazione. I tifosi sono stati fantastici, è il mio primo titolo ma voglio diventare un giocatore ancora più forte e vincerne un altro. Ho cercato di essere un giocatore migliore e se sono venuto qui è stato per questo, per vincere e migliorarmi, e ringrazio tutti, società, compagni, tifosi, sono davvero felice. Dedico tutto questo alla mia famiglia e a chi mi ha sempre sostenuto. Ma lo dedico anche a chi mi ha criticato, a chi ha detto che non avrei fatto strada nella Nba. Tutto questo mi ha dato una grandissima spinta”. Coach Popovich regala a Belinelli quasi 9′ sul parquet e la 28enne guardia di San Giovanni in Persiceto lo ripaga con 4 punti (2/3 da due), due rimbalzi e un assist.

La soddisfazione dei giocatori. Al primo match point, i neroargento centrano l’obiettivo sfiorato nella scorsa stagione, terminata con la sconfitta nelle Finals proprio contro Miami, e si vendicano spazzando via i defending champions. “Grande allenatore, convinzione, amore per il gioco. Adesso, il risultato dell’anno scorso non brucia più. Questo titolo è il più dolce di tutti”, dice il 38enne Duncan, campione in 3 decadi diverse, snocciolando la ricetta vincente. A dominare la scena, nell’ultima tappa di una cavalcata entusiasmante, sono il 22enne Kawhi Leonard (22 punti e 10 rimbalzi), meritatamente MVP delle Finals e prossimo ‘volto’ del team, e Manu Ginobili (19 punti), che offre il meglio del proprio repertorio cancellando i pesantissimi errori commessi 12 mesi fa. In prima fila si conquista un posto anche il panchinaro Patty Mills (17 punti e 5/8 da 3), che sceglie la serata giusta per travestirsi da fenomeno. Duncan (14 punti e 8 rimbalzi) e Tony Parker (16 punti con 7/18 al tiro) non vanno oltre l’ordinaria amministrazione, ma San Antonio non ne risente. Dall’altra parte LeBron James prova a fare miracoli (31 punti, 10 rimbalzi e 5 assist) ma non basta.

La sintesi della gara.. “Seguitemi”, dice il Prescelto (ndr, LeBron James) alla squadra nel suggestivo discorso pre-partita. E il numero 6, in effetti, comincia la sfida in maniera stellare. Il suo primo quarto è un capolavoro da 17 punti, 6 rimbalzi e 2 stoppate. Gli Heat volano anche a +16 (22-6) contro i frastornati Spurs, che cominciano la serata con uno sgangherato 1/12 dal campo. Basta poco, però, per cambiare l’inerzia. La scintilla attesa arriva da Ginobili, che infila 6 punti in sequenza e mette in partita i neroargento. James non sbaglia nulla, ma Miami chiude il periodo iniziale in vantaggio di sole 7 lunghezze (29-22). San Antonio non funziona alla perfezione e lo indica chiaramente lo “zero” nella casella dei punti di Parker e Danny Green nel primo tempo. Nulla di grave, perché si sveglia Leonard (15 punti all’intervallo) e soprattutto perché Ginobili continua a dare spettacolo. Gli Spurs completano la rimonta e mettono la freccia a meno di 4’ da metà gara, poi ci pensa l’argentino a scavare il gap: una schiacciata e una tripla mandano in visibilio l’AT&T Center, i padroni di casa tornano negli spogliatoi sul +7 (47-40) mentre Miami, con soli 11 punti nel secondo parziale, è in tilt. James (20 punti) da solo segna come tutti i suoi compagni messi insieme. Dwyane Wade (11 punti in totale) e Chris Bosh (13) non sono comprimari all’altezza. Il corto circuito degli Heat continua, alla coppia Leonard-Ginobili si aggiunge un indemoniato Mills (14 punti nella frazione) e San Antonio allunga fino al 65-44 che chiude virtualmente la gara a 5 minuti dalla fine del terzo periodo. L’ultimo quarto è solo il prologo alla festa, che comincia quando il cronometro arriva al triplo zero con il punteggio di 104-87.

James lascia il palcoscenico ai vincitori, fallisce l’assalto al terzo titolo consecutivo e perde le terze Finals in carriera. “Gli Spurs sono stati nettamente migliori di noi, per questo sono i campioni. E’ cosí che si gioca a basket, con altruismo. Quando si perde bisogna tornare più forti di prima”. Sì, ma con che maglia? “In questo momento, l’estate è l’ultima cosa a cui penso”, dice senza pronunciarsi sul proprio futuro e sulla possibilità di lasciare Miami.

(adnkronos.com)

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