Anno: 2013
Nazionalità: Cina
Durata: 129’
Genere: Drammatico
Regia: Jia Zhangke
Distribuzione: Officine Ubu
Uscita: 21 Novembre 2013
Il regista Jia Zhangke, Leone d’Oro alla 63° Mostra del Cinema di Venezia con il suo “Still Life”, torna a parlarci della Cina contemporanea attraverso i protagonisti di quattro storie, ispirate a fatti realmente accaduti, che denunciano un clima di esasperazione generale, capace di sfociare soltanto nella violenza.
Un minatore dello Shanxi si ribella alle ingiustizie che il suo villaggio è costretto a subire per mano di un imprenditore senza scrupoli; un giovane padre si oppone alla povertà cui è destinata la sua famiglia impugnando una pistola e fuggendo la legge; Nello Hubei, la receptionist di una sauna reagisce con la lama di un coltello ai soprusi di chi vorrebbe abusarne; infine, un ragazzo come tanti cerca di trovare il suo posto in un mondo che sembra volerlo rifiutare.
La morte è la vera protagonista di questo lungometraggio. E a perire è, innanzitutto, la dignità umana. Ne “Il tocco del peccato” la grande potenza economica cinese svela tutto lo squallore dei suoi perversi meccanismi sociali, per i quali l’individuo comune è niente più che un numero trascurabile.
Ma Zhangke oltrepassa i limiti del giudizio, non punta il dito sul ricco che sfrutta il povero, e meno che mai giustifica la violenza, anche quando le ragioni che la scatenano potrebbero apparire lecite.
Il toro incatenato, il cavallo frustato a sangue, l’oca sgozzata, le maschere del teatro di strada della tradizione cinese, sono tutti riferimenti attraverso i quali il regista sposta l’oggetto della riflessione sulla storia propria dell’uomo cosiddetto civilizzato, come a dire: questo è il mondo che stiamo costruendo e tutti, in parte, ne siamo responsabili.
Nel cast Zhao Tao, Jiang Wu, Wang Baoqiang, Luo Lanshan.
“Il tocco del peccato” è vincitore del premio come Miglior Sceneggiatura al Festival di Cannes 2013.
Ginevra Natale