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Il topless: la libertà non è più “cool”?

Creato il 28 giugno 2011 da Gianna
Il topless: la libertà non è più “cool”?Tempo fa, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, la Rai ha mandato in onda un programma, condotto da Pippo Baudo e Bruno Vespa, in cui è stata mostrata una foto della Loren a seno nudo, scattata negli anni ’50, prima che l’attrice raggiungesse il successo. La Loren si è mostrata visibilmente imbarazzata e si è coperta il viso con le mani, come per nascondere un improvviso rossore. Negli anni cinquanta, del resto, le ragazze “oneste” non si mostravano a seno nudo e probabilmente i sensi di colpa della Loren, malgrado l’età e il successo, non sono stati del tutto sopiti.E pensare che in seguito, negli anni sessanta, e soprattutto settanta, togliersi il reggiseno in spiaggia diventò una cosa del tutto normale,  per cui “diversa” era la ragazza, o anche la donna, che non se lo toglieva.
Il topless, a quel tempo, aprì la strada alla rivoluzione sessuale, sottolineando la libertà personale della donna di potersi scegliere l’abbigliamento che desiderava, anche se era considerato provocante.
Venne lanciato nel 1964 a San Francisco da Carol Doda, la prima ad avere il seno siliconato, ma fu presto esportato sulle spiagge di Saint Tropez, luogo simbolo di quegli anni, grazie anche alla presenza di B.B. che dichiarava indomita di "sgranocchiare gli amanti a dozzine".Il seno nudo spopolò al Festival di Woodstock nel 1969, e qui ebbe il sapore di una vera rivendicazione femminista. Perché gli uomini potevano mostrarsi a petto nudo e le donne no? Il reggiseno divenne simbolo di discriminazione, tanto che negli Usa le femministe bruciarono in un grande rogo i loro reggiseni, davanti all’hotel in cui si svolgeva il concorso di Miss America.Si diffuse persino in Italia, anche se le donne troppo nude, ma anche troppo anziane e non troppo belle, non erano affatto gradite. Indimenticabile e di cattivo gusto la descrizione del sindaco di Pantelleria, che nel luglio del 1982 vietò il nudismo sulla sua isola per evitare che si potessero vedere "stomachevoli escrescenze carnose, flaccide e bislunghe”.
Corsi e ricorsi della storia.
Ai giorni nostri, a quanto pare, mostrare il seno in spiaggia non è più “cool”. E come si sa, nulla riesce a convincere una donna a cambiare abitudini, quanto il sapere che quello che fa “non va più di moda”.Sulle spiagge, dalla Costa Azzurra a quella Smeralda, la tendenza è lampante: all'abbronzatura integrale si preferisce il costume intero e la salute della pelle conta più della tintarella.Per seppellire degnamente il mito del topless è stato interpellato persino un sociologo, l’autorevole Jean-Claude Kaufmann: "I segni del tempo oggi sono completamente cambiati, quarant'anni dopo aver bruciato i reggiseni in piazza in segno di protesta, dopo estati passate come amazzoni in slip sulle spiagge di mezzo mondo, le donne del terzo millennio fanno retromarcia, preferendo coprirsi". Il nudo le "disturba", le "infastidisce", è "volgare", spiega Kaufmann. "Quello che era alla moda un tempo è diventato trash". A confermare le opinioni dello studioso un sondaggio secondo cui un quarto delle ragazze tra i 18 e i 24 anni, si dice "molto pudica”.
Negli anni '60 il topless sulle spiagge fu vissuto come l'affermazione di una sicurezza e di una nuova libertà femminile, senza tabù e freni inibitori . Oggi il topless in spiaggia è spesso inimmaginabile, a meno che non si sia soli o con pochi intimi. Anche Parigi, capitale di sensualità, esuberanza e provocazione, esige il decoro sulle spiagge del lungo Senna: infatti, l’anno scorso, un'ordinanza del sindaco vietò topless e perizoma.
Oggi non è più una questione di libertà, ci si attiene alle regole, ai consigli, alla morale o, per assurdo, alla moda.
Mi chiedo se questi non siano segni di una leggera regressione del posto delle donne nella società....

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